Archiviata l’uscita di scena dell’imprenditore tedesco Stefan Lehmann e della sua Digimark Group, adesso monta l’attesa per quel che sarà il futuro dell’Us Pistoiese 1921. La principale società calcistica cittadina, com’è noto, è stata ceduta (per 10mila euro, ndr) dalla "Holding Arancione" alla neonata "Holding Us Pistoiese 1921", amministrata da Alessandro Gammieri, già amministratore unico dell’Us. La nuova controllante è di proprietà della società "Orange", con sede in Gran Bretagna, a Willesden, periferia nord-ovest di Londra. Ma quali sono le persone fisiche legate a questa realtà britannica? Una prima risposta sta nell’atto costitutivo della "Holding Us Pistoiese 1921", sottoscritto da Matilda Jace e Giuseppe Bruno. I due, entrambi cittadini italiani, sarebbero i legali rappresentanti di "Orange", che non è una società bensì un trust. Spiegarne le differenze senza abusare della terminologia giuridica non è facile: la prima, più immediata, è che è pressoché impossibile rintracciare sul web informazioni su un trust inglese, a differenza di una semplice società.
Il trust è un istituto giuridico con cui i beni del patrimonio di un soggetto (detto disponente) vengono separati per perseguire specifici interessi. I beni separati vengono gestiti da una persona (trustee) o da una società professionale (trust company). Nel caso di "Orange", i trustee sarebbero Matilda Jace e Giuseppe Bruno appunto, entrambi cittadini italiani sui quali – dalle prime ricerche effettuate – non sono emersi riscontri di rilevanti attività economiche e imprenditoriali. Due gli interrogativi ancora aperti: detto dei trustee, chi è il disponente di "Orange"? E poi, visto che all’amministrazione della controllante è stato posto l’avvocato Gammieri: c’è una continuità con la precedente proprietà?
Tornando ai nomi, l’aspetto più interessante è che Matilda Jace risulta essere l’amministratrice della società "Jade Groupd Ltd", la cui sede si trova al medesimo indirizzo della "Orange" e che, come vi abbiamo raccontato ieri, è legata a Maurizio De Simone. "Difficile credere a una coincidenza – aveva attaccato Federico Spinicci, socio di minoranza di HA –. Quel che è certo è che De Simone (ex ad del Trapani, che ha lavorato per alcuni mesi come dipendente amministrativo della Omav, partner della Pistoiese, fino all’interruzione dei rapporti tra lui e Omav e tra Omav e Pistoiese, ndr) non si è mai allontanato da Pistoia continuando a gravitare intorno al mondo arancione". Una "connessione" che merita sicuramente di essere chiarita in tutti i suoi aspetti, al pari degli altri interrogativi posti: vedremo se l’occasione buona sarà quella di mercoledì prossimo, con la società che ha organizzato un appuntamento con i tifosi in diretta sui social "per parlare e ascoltare le tematiche del momento", mentre al momento non si hanno notizie relative a un’eventuale conferenza stampa per presentare la nuova proprietà.
Altro aspetto da approfondire è quello della valutazione del club al momento della cessione: la cifra pattuita, 10mila euro in quota capitale, a detta di molti appare esigua. Basti pensare che la maggioranza delle quote della Holding Arancione sarebbe stata acquista da Lehmann, meno di un anno e mezzo fa, per circa 250mila euro. Infine sarebbe interessante sapere se, nell’ultimo periodo, ci siano stati altri soggetti interessati a rilevare la società. Stante alle informazioni in nostro possesso, un sondaggio in merito sarebbe stato effettuato da una cordata di imprenditori toscani rappresentati da un ex calciatore professionista, ma la trattativa si sarebbe arenata per motivi ignoti ancora prima di partire.
Alessandro Benigni