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Pistoiese: le ambizioni di ritorno nel calcio che conta secondo Malusci

Alberto Malusci commenta le ambizioni della Pistoiese in Serie D e il progetto di Sergio Iorio per tornare in alto.

Alberto Malusci a Pistoia, in occasione del brindisi natalizio di Giba Store

Alberto Malusci a Pistoia, in occasione del brindisi natalizio di Giba Store

PISTOIA"La Pistoiese sta ponendo le basi per tornare nel calcio che conta, anche se non sarà semplice". Parola di Alberto Malusci, che di calcio giocato, anche ad alto livello, se ne intende eccome. Classe 1972 e pistoiese doc, ha legato la parte più importante della propria carriera alla Fiorentina, con cui ha giocato dal 1988 al 1996, vincendo la Coppa Italia nel 1996. Pur seguendo da vicino le vicende della Viola, l’ex difensore sta tenendo d’occhio anche la nuova Pistoiese di Sergio Iorio, ripartita in estate con grandi ambizioni e al momento a otto punti di distanza dalla vetta della classifica nel Girone D di Serie D.

Si aspettava la squadra arancione in testa, o il quinto posto è tutto sommato all’altezza dei pronostici iniziali?"In estate la campagna acquisti è stata importante, così come gli investimenti effettuati, ma nel calcio questo non è tutto. Dobbiamo considerare che la società è ripartita completamente da zero, anche e soprattutto nei quadri dirigenziali, e che nel ricostruire da capo è normale commettere qualche errore. La cosa fondamentale è che adesso, finalmente, ci sia un progetto serio e delle persone che hanno davvero a cuore i colori arancioni".

Crede che la Pistoiese possa riuscire a ricucire lo strappo con la prima posizione?"La distanza non è proibitiva. E’ chiaro che ci vorrà una rimonta importante, unita magari ad un calo di rendimento da parte di Forlì e Tau Altopascio. Ma otto punti, visto che siamo a metà dicembre, non sono affatto un divario incolmabile".

Va detto che vincere la Serie D, dove solo il primo posto consente il salto di categoria, non è mai semplice."Nel corso della mia carriera ho capito che nessun campionato è semplice. La Serie D in particolare è un campionato "unico", perchè di dilettantistico ha ben poco, sia per le piazze presenti che per le disponibilità economiche di molte formazioni presenti".

Tra i giocatori in rosa conosce bene Cuomo, in quanto ex viola: cosa ne pensa del suo percorso?"Raffaele è un ragazzo con una grande dedizione per il lavoro e che nei suoi anni a Firenze è cresciuto tanto. In arancione ha dovuto fare i conti con l’ambientamento al mondo tra i grandi e con un cambio di ruolo, ma pian piano è riuscito a prendere le giuste misure e sono sicuro che alla fine della stagione avrà fatto ulteriori passi in avanti".