PISTOIAL’anno che è appena strascorso e l’inizio e del 2025 si portano con sé un grosso interrogativo: come siamo messi in provincia di Pistoia per quel che concerne i progetti legati al Pnrr? La risposta, purtroppo, è in una parola: ritardo. Il nuovo anno, infatti, sarà decisivo per portare a termine la gran parte dei progetti, fra chiusure definitive o oramai prossime dei cantieri visto che il 30 marzo 2026 sarà la dead line ultima e, al 30 giugno 2026, avere pronti anche collaudi e rendicontazioni. Ad aiutarci in questo quadro è Openpolis, nella sezione dedicata a OpenPnrr: in provincia ci sono progetti complessivi per 829 milioni e mezzo di euro suddivisi per 1095 progetti (media dei progetti intorno ai 750mila euro ciascuno): la cifra è composta da 695 milioni esclusivamente da Pnrr ai quali sono stati aggiunti 134,5 milioni di altre risorse. Nei vari capitoli, gli investimenti maggiori riguardano la transizione ecologica (461 milioni), davanti alle infrastrutture (84,6) e scuola, università e ricerca (68 milioni).
A livello assoluto, però, tutto cambia: dei 1095 progetti, soltanto 9 riguardano la transizione, 411 le infrastrutture e poi 261 la digitalizzazione. In questa galassia ci rientrano sia gli enti pubblici così come i privati che si sono aggiudicati fondi importanti per riqualificare le proprie attività ed effettuare un upgrade importante sul mercato.
Passando alla suddivisione dei comuni, 323 progetti legati al Pnrr sono su Pistoia seguita dai 117 di Pescia, i 95 di Agliana, i 94 di Quarrata, i 76 di Monsummano e i 74 di Montecatini. In fondo alla classifica Marliana (17) e Sambuca Pistoiese (15). Numeri complessivi che sono "drogati" dalla multi-progettualità trasversale su più territori ma comunque ugualmente importanti.
A seguire l’ammodernamento dell’acquedotto, ma siamo per ora ad una parte bassa di spesa effettuata. E poi la cassa di laminazione a Case Barelli sulla Bure, piuttosto che la bonifica del sito orfano Brusigliano che parte a giorni. Del resto, oltre ai ritardi che si vedono ad occhio nudo, arriva in soccorso – a livello nazionale – anche una recente relazione della Corte dei Conti che afferma come, al 30 settembre, sono state spese soltanto circa il 30% delle risorse assegnate, tanto che una parte di fondi prevista sul 2024 è stata dirottata sul 2025/26 andando, così, a concentrare in pochi mesi tantissimi lavori e cantieri che si dovranno concatenare fra di loro sapendo quanto sia difficile, e sempre più oneroso, il reperimento difficoltoso delle materie prime con costi che continuano ad aumentare. Rimanendo principalmente sul capoluogo, i ritardi riguardano in particolar modo il percorso di ristrutturazione delle scuole, mentre altri progetti vanno avanti sempre in quell’ambito ma per la digitalizzazione di archivi e quant’altro, ovvero quelli che finora hanno una maggiore riuscita o comunque vicini alla loro conclusione.
Un’altra voce è quella, per esempio, sul deposito rotabili storici con interventi previsti ma per ora fermi al palo mentre su Pistoia c’è il capitolo delle ristrutturazioni per l’edilizia popolare che procedono per essere pronte alle scadenze richieste, così come sarà l’anno cruciale per terminare tutte le opere di rigenerazione urbana che riguardano il quartiere di San Lorenzo.
S.M.