Il peggio deve arrivare. E arriverà dopo Natale, come conseguenza di due fattori: il picco influenzale, con cui il Covid si confonde, e la circolazione delle persone che durante le festività aumenteranno i contatti e abbasseranno le protezioni. A dare questa previsione è il segretario provinciale dei medici di medicina generale (Fimmg), dottor Giuseppe Pac (foto in alto). L’allarme è quello che desta questo aumento esponenziale dei contagi Covid. Un aumento non sempre facile da registrare nelle vie ufficiali. E la ragione è che sono pochissime le persone che si sottopongono a tampone.
Come è la situazione attuale, dottore?
"In questo momento c’è un’esplosione di casi Covi, e moltissimi di questi casi presentano complicanze e finiscono in ospedale. Molti si presentano con sintomatologia simile a quella influenzale. La caratteristica però è che sintomi come tosse e dolori muscolari, nel caso del Covid, persistono per molto tempo. Quando questa sintomatologia si presenta in soggetti anziani o fragili (penso ai diabetici, cardiopatici o persone con patologie respiratorie) è importante che la terapia sia somministrata nel più breve tempo possibile. C’è un farmaco che è Paxlovid, che deve essere somministrato entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi. Ma l’unico modo di accertare che sia Covid, è effettuare il tampone, e sono pochissime le persone che accettano di farlo".
Qual è il motivo di questa scarsa attenzione?
"Di sicuro abbiamo perso la percezione del rischio. Tradotto: il Covid non fa più paura. La gente ha smesso di proteggersi, non indossa le mascherine, nemmeno negli ambienti sanitari. Io raccomando ai miei pazienti e specialmente ai più anziani di indossare la mascherina quando si presentano in ambul così come ai pazienti con sintomi. Ma sono poche le persone che lo fanno".
Dottore, ci ricordi i numeri dell’epidemia.
"Dal 30 novembre al 6 dicembre ci sono stati 307 decessi. Ma i bollettini non vengono più diffusi giornalmente. La gente non è interessata o non è un argomento di cui si parla con l’attenzione di prima. E per questo i contagi salgono".
E’ un circolo vizioso.
"Esattamente. Da una parte abbiamo abbassato la guardia e dall’altra, perseverando in questo atteggiamento, alimentiamo la circolazione del virus. Attualmente nel nostro territorio ci sono intere famiglie contagiate. E altra concausa è che giustamente non esistono più indicazioni all’isolamento. E sono pochissime le persone che si sottopongono volontariamente al tampone".
Come va la campagna vaccinale anti Covid?
"Quest’anno c’è stato un vero crollo. Se per i vaccini anti influenzali, siamo appena al 50 per cento degli aventi diritto, per i richiami Covid, siamo fermi al 25 per cento".
Martina Vacca