Poco personale in carcere. Proclamata l’agitazione

Lo rendono noto i sindacati in una dura lettera all’amministrazione penitenziaria "Richieste da tempo inascoltate: organico carente del trenta per cento".

Poco personale in carcere. Proclamata l’agitazione

Poco personale in carcere. Proclamata l’agitazione

A partire dalla giornata di ieri, è stato proclamato lo stato di agitazione del personale del carcere di Pistoia. A renderlo noto sono state le organizzazioni sindacali Sappe, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Cgil Fp e Con.Si.Pe, che hanno avvisato con una lettera il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Toscana e Umbria. Il motivo della presa di posizione è presto detto: la carenza degli organici di polizia penitenziaria presso la Casa Circondariale, ma non solo. "Le richieste che avanziamo da tempo e che puntualmente rimangono inascoltate – affermano le organizzazioni sindacali, che rappresentano il 95% del personale – sono sempre le stesse e di fondamentale importanza per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti, nonché il corretto funzionamento dell’istituto".

Secondo quanto emerge dalla segnalazione, la mancanza di personale ammonta quasi al 30%, il che rende la situazione critica all’interno della struttura. "Inoltre, con le imminenti uscite di altre due unità previste per il primo aprile, è prevedibile un ulteriore peggioramento. Nel corso degli ultimi mesi, la mancanza di un comandante di reparto presente tutti i giorni e il trasferimento di altro personale – continuano i sindacati di categoria – hanno aggravato ancor di più la situazione, rendendo le nostre ore di servizio un vero e proprio inferno". La denuncia non si ferma qui. "I posti di servizio sono stati ridotti e accorpati, con conseguente aumento del carico lavorativo per il personale rimasto. Si registrano numerosi vuoti, con gravi ripercussioni sulla sicurezza pubblica e sul benessere del personale in servizio". Alla luce di queste criticità, le organizzazioni sindacali hanno pretese ben precise, a cominciare da un confronto con il Provveditore.

"Chiediamo una pianta organica adeguata che tenga conto del reale fabbisogno di personale; il pagamento delle ore straordinarie accantonate durante il 2023, che rappresentano un legittimo diritto del personale impiegato; il pagamento puntuale delle ore di straordinario effettuate mensilmente, senza ulteriori ritardi o accantonamenti, in conformità con quanto stabilito dalle normative vigenti; un incremento del personale di polizia penitenziaria proveniente dai corsi dei neo agenti, al fine di garantire un abbassamento dell’età media". Infine, "nonostante la situazione sia così grave, si sta prevedendo l’apertura di una sezione semiliberi distaccata dall’istituto, che renderà necessario l’ausilio di quindici unità aggiuntive a quelle che dovranno essere assegnate per ridurre l’attuale carenza nel ruolo agenti/assistenti (dieci unità) – concludono –. È giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità".

Francesco Bocchini