Nei giorni scorsi il segretario comunale della Lega, Gregorio Stiavelli, insieme alla consigliera provinciale leghista Cinzia Cerdini, sono stati a Ponte all’Abate per un monitorare il procedere dei lavori alla struttura, da mesi chiusa. "Stando alle informazioni che giungono dal cantiere – afferma Stiavelli – i lavori stanno procedendo a buon ritmo: la data di domani, 16 aprile, dovrebbe essere rispettata, salvo interruzioni forzate causa maltempo. L’apertura sarà parziale, come già detto, con l’istituzione del senso unico alternato per le solo auto. Per l’apertura totale dovremmo aspettare quasi sicuramente i primi giorni di maggio, se non di più – aggiunge –, sperando che la riapertura parziale non sia un espediente per continuare i lavori delle spallette per mesi o addirittura più tempo, considerando lo stato dei suddetti lavori, ad oggi ancora molto indietro".
"La Provincia non ha rispettato la scadenza del 10 aprile come previsto, per di più il rischio di ritrovarsi un cantiere semi concluso prolungato a data da destinarsi è altissimo – conclude –. La cittadinanza è esausta, i commercianti ancora di più e di risposte rincuoranti dalle istituzioni non ce ne sono forse perché troppo inadeguate per poterne dare". La consigliera provinciale Cinzia Cerdini ribadisce le difficoltà vissute da cittadini e commercianti: "il ponte chiuso da mesi, le attività in ginocchio e la presenza sul cantiere a controllo del procedere dei lavori, di chi gestisce attività commerciali, è la dimostrazione dell’aria tesa che si respira qui".
"Io non lavoro più – denuncia il titolare di un negozio della zona – e oltre al danno economico, subisco anche quello strutturale. Ogni volta che piove, l’acqua entra nel mio magazzino. Ho chiesto più volte alla Provincia di installare una grata per il deflusso, ma non ho mai ricevuto risposta. Però il passo carrabile me lo fanno pagare, puntualmente. È questa la realtà: nessun intervento per prevenire i danni, nessun sostegno a chi subisce le conseguenze della chiusura, solo tasse da pagare e un muro di gomma istituzionale. La situazione è diventata insostenibile. Il ponte non collega più: divide, isola, paralizza. E mentre il tempo passa, le attività muoiono. Il paese aspetta risposte".