Fendi sbarcherà alla fine a Serravalle, concretizzando così l’operazione annunciata lo scorso anno? A oggi non è stata resa nota una risposta univoca, anche se dall’amministrazione trapela ottimismo. Una novità però c’è e va nell’intenzione di rendere l’area industriale di via del Redolone ancor più "appetibile" per eventuali imprese intenzionate ad insediarsi nella zona: proprio pochi giorni fa, il Comune ha affidato l’incarico per la redazione del Piano attuativo di iniziativa pubblica esteso all’area produttiva di Ponte Stella, individuata dal Piano operativo. "Nel corso dell’elaborazione del Piano, dopo gli incontri con gli uffici della Regione, nelle fasi del confronto tra gli organi competenti e i soggetti richiedenti le modifiche al Piano operativo comunale, per la corretta attuazione dello sviluppo della nuova zona industriale-artigianale di via Redolone – si legge nella determina – si è arrivati alla modifica del tipo di strumento di intervento urbanistico, da Piano attuativo a Progetto unitario convenzionato". L’intervento in questione, al netto della modifica, era già stato inserito nel Piano operativo. E cambiano anche le scadenze per la presentazione degli elaborati necessari all’approvazione definitiva di quest’ultimo: la scadenza del 29 settembre prossimo è stata infatti spostata al 15 ottobre. Ma chissà che nel frattempo non arrivino riscontri più precisi dal brand italo-francese. A fare il punto poche settimane fa, in consiglio comunale, era stato il capogruppo di maggioranza Stefano Agostini: replicando a un’interrogazione presentata dal centrosinistra, aveva spiegato come il Comune avesse fatto la propria parte e fosse in attesa dell’azione di Fendi. A rallentare l’operazione che dovrebbe portare alla costruzione di un polo logistico e produttivo da 28mila metri quadri in via del Redolone, sarebbe, secondo Agostini, la crisi che sta attraversando il settore della moda e del lusso. Il capogruppo di Uniti per Serravalle aveva fatto presente di non aver ricevuto comunicazioni che lasciassero presagire un disimpegno da parte di Fendi. Ma al tempo stesso aveva illustrato una sorta di "piano B", ribadendo l’intenzione dell’amministrazione di dare il "la" alla nascita di un "polo della moda" a Ponte Stella e di aver registrato l’interesse da parte di altri marchi ad approdare sul territorio, qualora l’"operazione Fendi" non andasse a compimento. Saranno forse le prossime settimane a dare qualche certezza, partendo dal Piano operativo.
Giovanni Fiorentino