
Un’immagine del cantiere allestito dal 23 ottobre 2024 a Pontenuovo, per il consolidamento del ponte sulla Bure. La riapertura era stata annunciata per ieri, 28 marzo, ma slitta ancora e stavolta senza un termine
O si rifanno le analisi del calcestruzzo o si eseguono di nuovo i calcoli del cemento armato. La decisione è affidata al direttore dei lavori e dalla scelta dipenderanno anche i tempi, più lunghi nel caso di nuove analisi, più brevi nel caso di nuovi conteggi. Questa in sintesi la situazione del cantiere del ponte sulla Bure, a Pontenuovo, dopo che l’altro ieri la Provincia ha annunciato una nuova proroga e stavolta sine die, cioè senza una data precisa per la fine dei lavori e con la sola indicazione che il ponte resterà chiuso "fino al termine delle lavorazioni". Il problema stavolta è la gettata che, dalle analisi svolte, si discosta dai parametri previsti nel capitolato. "E’ un discostamento mimino – spiega la consigliera provinciale delegata alla viabilità, Lisa Amidei –, ma per legge il direttore dei lavori può decidere se effettuare nuovi carotaggi del calcestruzzo, oppure se effettuare nuovi conteggi per verificare se ne risulta un valore che garantisca di andare avanti". Il divario tra il dato presente nel capitolato e quello emerso dalle analisi del calcestruzzo è di pochi decimi, dai 37 previsti in capitolato ai 36,76 emersi dalle prove effettuate finora.
Perché si possa procedere occorre che i due valori si avvicinino ulteriormente o con nuove verifiche, che però comportano il prelievo di campioni e il loro invio a un laboratorio specializzato, con un inevitabile tempo di attesa dei risultati, oppure con un nuovo calcolo del cemento armato da cui risulti un dato maggiormente allineato con gli esiti delle prove effettuate finora. Una volta che il problema della gettata venisse risolto, i successivi interventi dovrebbero essere piuttosto rapidi: l’applicazione della guaina impermeabilizzante, l’asfaltatura e la collocazione delle barriere. La sistemazione delle linee telefoniche è stata conclusa, sia pure con qualche giorno di ritardo, ma al momento il nodo della gettata blocca tutto e per i tempi si attende la decisione del direttore dei lavori. "Per questo non ho indicato una nuova data nel comunicato – afferma Amidei – anche perché abbiamo già troppe volte indicato delle date che poi non sono state rispettate, abbiamo detto fino alla fine dei lavori, anche per non illudere ulteriormente la gente".
E la gente al Pontenuovo è sconfortata dall’ennesima proroga. Ormai è anche riduttivo parlare di disagi, ma di una condizione esistenziale insopportabile, con limitazioni ai movimenti e alle relazioni che incidono ormai pesantemente sulla qualità della vita di persone e famiglie.
"Devono rimettere a posto la nostra vita – protesta Claudia Vitali, una delle residenti che in questi mesi più si è adoperata per avere informazioni e sollecitare in ogni modo l’attivazione di servizi sostitutivi, come bus navetta e un passaggio pedonale – pretendiamo che le cose tornino al loro posto, esigiamo anche scuse pubbliche dai responsabili di questo ignobile progetto e anche che chi ha sbagliato si dimetta, se ne vada e con sospensione dello stipendio, certe persone non devono continuare a gestire certe cose. Vogliamo che quanto prima finiscano questi lavori, venga riaperto il ponte e venga ridata vita a questo nostro paese che in questo momento siamo avviliti, il ponte lo rifacciano pure come vogliono, ma abbiamo diritto che venga ripristinata la nostra vita, con i servizi pubblici e le possibilità di movimento che avevamo prima della chiusura del ponte".
Il ponte è stato chiuso per lavori di consolidamento il 23 ottobre 2024 (ma gli autobus hanno iniziato a non passare già dal 9 ottobre), con un’ordinanza che prevedeva la riapertura il 20 dicembre, poi c’è stata una proroga fino al 28 febbraio e dopo una ulteriore proroga fino al 28 marzo. Ora siamo alla terza proroga e non c’è al momento una data per la riapertura.
Giacomo Bini