GIACOMO BINI
Cronaca

Pontenuovo spera. Tre giorni alla riapertura, cinque mesi di calvario: paese spezzato in due

Il ponte è stato chiuso il 23 ottobre. Poi ci sono stati tre rinvii per “imprevisti”. Il disagio più grande è stata l’assenza anche di un collegamento pedonale

Oggi gli ultimi interventi: da domani via all’asfaltatura

Oggi gli ultimi interventi: da domani via all’asfaltatura

Pistoia, 25 marzo 2025 – Mancano tre giorni al termine del 28 marzo, quello della terza proroga dei lavori sul ponte della Bure di Pontenuovo che hanno raggiunto la durata di cinque mesi lo scorso 23 marzo. Il ponte doveva essere riaperto il 20 dicembre, poco prima di Natale, invece siamo a poche settimane dalla Pasqua. Il presepe al circolo Arci del Pontenuovo non è stato ancora smontato, perché gli autori hanno detto che lo rimetteranno nelle scatole solo quando il ponte sarà riaperto. In questi giorni hanno lavorato sul ponte gli addetti della azienda telefonica per ricollocare le linee che prima passavano sotto l’asfalto del ponte e che furono spostate dopo l’avvio del cantiere. Questi interventi dovrebbero concludersi nella giornata di oggi, martedì 25 marzo, in modo che da domani la ditta incaricata possa stendere l’asfalto. In seguito, una volta realizzato il manto bituminoso, si dovranno mettere le barriere laterali e piazzare un semaforo previsto per il passaggio dei pedoni. C’è anche la possibilità che le barriere e il semaforo possano essere collocati anche con un’apertura almeno parziale della circolazione sul ponte. Nei prossimi giorni ne sapremo di più ma in ogni caso siamo alle battute finali di un’opera travagliatissima che ha creato un’infinità di disagi per un tempo troppo lungo in proporzione all’entità del lavoro da fare. Il ponte è stato chiuso il 23 ottobre 2024 con l’indicazione di una riapertura il 20 dicembre.

“Ci rivediamo a Natale” disse ironicamente un abitante di Pontenuovo est al gestore di un negozio a Pontenuovo Ovest. Sembrava una battuta ironica, mentre in realtà era una previsione ottimistica. Il termine dei lavori è stato prorogato al 28 febbraio con un’ordinanza della Provincia, proprietaria della strada e appaltatrice dell’opera, ma in seguito è stato spostato di un altro mese, al 28 marzo, con una semplice striscia bianca incollata sui cartelli lungo la via Montalese. La gettata in calcestruzzo per rifare la soletta del ponte, in cui consiste il grosso dell’intervento, è stata fatta solo il 17 febbraio quasi quattro mesi dopo l’apertura del cantiere. La Provincia ha più volte motivato i ritardi con una serie di “imprevisti non imputabili all’ente” come la mancanza di indicazioni preliminari da parte delle aziende dei sottoservizi che hanno fatto scoprire i problemi legati alle condutture varie solo dopo l’inizio dei lavori, ma anche gli atti vandalici che all’inizio di novembre hanno danneggiato un mezzo e delle attrezzature della ditta. In particolare ha determinato un notevole ritardo una grossa perdita d’acqua da una conduttura che ha richiesto un intervento di non breve durata da parte di Publiacqua. La chiusura del ponte e di una strada di grande importanza come la provinciale montalese ha provocato disagi e danni molto gravi.

Gli esercizi commerciali del Pontenuovo sono stati colpiti duramente e la Provincia ha chiesto alla Regione dei ristori. Ma non si possono quantificare i danni alla vita dei residenti del Pontenuovo innanzitutto, privi di un collegamento anche pedonale e privi quasi del tutto di servizio di trasporto pubblico. Per non parlare delle famiglie degli alunni della scuola elementare del Pontenuovo che si sono definiti “prigionieri” dei cantieri della zona perché oltre al cantiere del ponte c’è anche quello della ciclovia del sole davanti alla scuola e per diversi giorni c’è stato quello che ha chiuso anche la via San Quirico, una stradina usata come alternativa.