REDAZIONE PISTOIA

Positivo in giro e al lavoro I paesani chiamano l’Arma

L’uomo, un artigiano, aveva fatto un test rapido privatamente senza attendere l’ordinanza dell’Asl e l’esame molecolare che ha poi confermato il covid

Un controllo dei carabinieri sul rispetto delle norme anticovid Foto di repertorio

San Marcello Piteglio, 21 aprile 2021 - Dopo alcuni giorni di isolamento era tornato a una vita normale, a passeggiare e lavorare, perchè il test effettuato privatamente aveva ‘certificato’ l’assenza di covid. Ma alla gente del paese, saperlo in giro anzichè in quarantena, non è andato giù. Diversi abitanti hanno chiamato a ripetizione i carabinieri di San Marcello che sono intervenuti, imponendo un nuovo test, stavolta risultato positivo, e denunciando il protagonista della vicenda, un artigiano, in base a un regio decreto del ‘34 ("chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000"). L’artigiano era risultato positivo al covid alla fine di marzo e quindi era stato posto in isolamento fiduciario domiciliare. Ma trascorsi 10 giorni l’uomo, anzichè attendere che gli fosse comunicato dall’Asl il giorno in cui effettuare il tampone molecolare di controllo, aveva deciso di recarsi in una clinica privata del capoluogo per effettuare un test rapido che aveva dato esito negativo. Da quel momento , senza aspettare alcun provvedimento da parte della Asl – come spiega l’Arma –, aveva ricominciato a uscire liberamente, recandosi più volte a fare colazione nei bar del paese e riprendendo a lavorare a casa dei propri clienti. Tale comportamento però non era passato inosservato, tant’è che, fin da subito, alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri, sono iniziate ad arrivare segnalazioni di cittadini che lo vedevano in giro per il paese durante la zona rossa. A quel punto, i carabinieri del Norm di San Marcello Piteglio, si sono recati a casa dell’idraulico, senza però trovarcelo. Gli hanno telefonato e intimato di tornare a casa. L’artigiano ha tentato di spiegare di essere negativo e di avere effettuato il test. Ma in base alla normativa, questo non è sufficiente in base a una minore attendibilità di certi tipi di analisi. A un successivo esame molecolare effettuato nei giorni seguenti, l’uomo è infatti risultato ancora positivo. Non è andata meglio a un trentenne di Firenze che, nella giornata del 6 marzo scorso, e quindi in piena zona rossa, era stato fermato, sempre dai carabinieri, a Mammiano, a bordo della propria utilitaria. Il ragazzo, per evitare la multa, ha dichiarato ai militari, compilando l’ autocertificazione, di essere una guida alpina autorizzata a organizzare delle escursioni per conto del Club Alpino Italiano. In realtà, dopo un un controllo effettuato all’associazione, è stato riscontrato che le affermazioni erano del tutto infondate. E’ stato denunciato alla Procura per per false dichiarazioni a pubblico ufficiale.