Un mese. È tanto per chi aspetta di poter tornare alla normalità: un diritto che nessuna calamità (neppure naturale) dovrebbe far vacillare. Eppure, settimane dopo l’alluvione siamo a raccontare una ripresa a due velocità. Da una parte la storia che profuma di lieto fine a Quarrata dove le attività danneggiate hanno riaperto poco a poco. E, dall’altra, l’incubo infinito di Montale che sta ancora lottando contro il fango e i rifiuti con una zona industriale che fatica a rialzarsi. Gli imprenditori ce la stanno mettendo tutta, ma l’impegno sembra non bastare: "Qua è ancora un disastro. Pochi mezzi in azione per ripulire". È legittimo chiedersi cosa non stia funzionando.
CronacaPost alluvione. La ripresa a due velocità