MICHELA MONTI
Cronaca

Posti di sostegno in deroga, rilasciato un certificato al giorno

Quasi cento posti sono stati chiesti negli ultimi tre mesi all’ufficio scolastico provinciale

Un ambulatorio in una foto di repertorio

Un ambulatorio in una foto di repertorio

Pistoia, 4 novembre 2024 – Quasi cento posti di sostegno in deroga sono stati chiesti negli ultimi tre mesi all’ufficio scolastico provinciale per la presenza di altrettanti alunni disabili nelle scuole pistoiesi. Da luglio ad ottobre (tre mesi) è stato certificato dall’Asl Toscana Centro un alunno al giorno. E’ un fenomeno dilagante a Pistoia la disabilità a scuola. La provincia è quella che registra il più alto tasso di disabili in classe in base alla densità demografica del territorio, un dato che spinge le scuole a chiedere sempre più insegnanti di sostegno.

Nel dettaglio, la stragrande maggioranza delle nuove certificazioni riguarda i cosiddetti Comma 1 ossia studenti che sono stati riconosciuti con un lieve ritardo o un lieve handicap fisico. A questi studenti però viene comunque riconosciuta la certificazione 104 e quindi il pieno diritto all’insegnante di sostegno. In minoranza ma con un elevato tasso di bambini che soffrono di disturbo dello spettro autistico, alunni che oltre a vedersi riconosciuto l’insegnante di sostegno hanno diritto di essere assistiti dalle educatrici del Comune di riferimento, chiamate assistenti per l’autonomia, che vanno a coprire l’intero orario scolastico dello studente. Ma come funziona l’iter di certificazione per le scuole? La segnalazione del disturbo avviene solitamente dagli insegnanti oppure dalla famiglia. I genitori dello studente si rivolgono quindi al proprio medico di famiglia. E’ il pediatra o medico di medicina generale a fare richiesta per una visita all’unità operativa di riferimento dell’Asl Toscana Centro. Da lì, dopo alcuni test, il neuropsichiatra decide se certificare o meno lo studente e quale grado di gravità dare. Il riscontro deve poi avvenire tramite il medico incaricato dell’Inps che conclude la procedura. In provincia il tasso di disabilità degli alunni delle scuole cresce ogni anno in maniera vertiginosa tanto da spingere i vari referenti del settore – sanitari o operatori scolastici – ad analizzare il fenomeno.