Il paesaggio incantato, e per certi versi magico, che da ieri mattina all’alba ha ricoperto le nostre montagne, oltre che decisamente fuori tempo, sta rischiando di sconquassare la stagione del miele con migliaia di api alle prese con un clima che non riconoscono. Tanto che questo improvviso sbalzo termico verso il basso sembra aver dato il colpo di grazia alla produzione di miele d’acacia con le piante, tutt’ora in fiore e con la crescita prevista per i prossimi 2-3 mesi, abbattute dal vento e dal peso della neve. Da qui arriva l’auspicio che possano tornare velocemente le temperature primaverili. "Le arnie in altura, che in questo periodo sarebbero state in piena attività – spiega Coldiretti Pistoia –, sono sommerse: una grossa bega per gli apicoltori che devono ricorrere alla nutrizione di soccorso per salvare le famiglie fuori dalle arnie. C’è la speranza, a questo punto, che la primavera ritorni per salvare la produzione di miele millefiori in quella che è la sua collocazione naturale". E’ tutta la filiera del verde, comunque, ad essere in forte pericolo perché, dalle nostre parti, è difficile vedere la neve a fine aprile e, di conseguenza, il rischio di gelate notturna è dietro l’angolo e andrà scongiurata perché ne va della tenuta di tutti i prossimi raccolti.
"Le temperature estive e ben superiori alla media stagionale delle scorse settimane – aggiungono da Coldiretti Pistoia che, dalla mattina di ieri è costantemente aggiornata con i propri associati per evitare casi troppo complicati – hanno accelerato il germogliamento delle piante e la nascita dei primi frutti che ora si trovano in una fase molto delicata della loro crescita. Il brusco calo della colonnina di mercurio rischia infatti di ’bruciare’ i fiori compromettendo lo sviluppo vegetale della pianta. In pericolo sono viti, olivi, alberi da frutto e ortaggi in pieno campo con le piantine che sono state messe a dimora negli scorsi giorni e naturalmente anche le piante ornamentali, che già vegetavano nei vivai pistoiesi". Preoccupazioni molto alte, pertanto, che vanno ad unirsi a tutto ciò che è successo dal novembre scorso in poi. "La presenza della neve nei prati e nei pascoli potrebbe danneggiare il primo taglio di erba medica indispensabile per l’alimentazione degli animali arrecando un doppio danno alle aziende – concludono da Coldiretti Pistoia – un fenomeno, quello di queste precipitazioni intense, che è collegato alla crisi climatica che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze degli effetti del clima con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo".
S.M.