"Prevenire le situazioni a rischio anziché piangere morti e feriti il giorno dopo". È questo lo slogan del partito dei Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) di Pistoia, i cui militanti ieri hanno manifestato sotto la sede dell’Inail di Pistoia contro gli infortuni sul lavoro. "Dal primo gennaio 2025 nella provincia di Pistoia si segnalano già due morti sul lavoro – denunciano – A questi vanno aggiunti decine di infortuni, più o meno gravi, molti dei quali nemmeno vengono denunciati per paura di perdere il posto. Quando si parla di infortunio nei luoghi di lavoro non si intende soltanto la perdita di un dito, il ferimento a un occhio, o altre situazioni dove il corpo del lavoratore subisce un trauma. Si intende anche tutte quelle sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche e sociali, che scaturiscono dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alla richieste o di non essere all’altezza delle aspettative – aggiungono –. Situazioni questo genere si manifestano in larga misura nella sanità pubblica, nei trasporti, nella scuola e in tutti quei settori sempre più depotenziati al fine di smantellarli a vantaggio del settore privato. Precariato, ritmi di lavoro, disinvestimenti sulla sicurezza, smantellamento del servizio pubblico, licenziamenti, riduzione del personale, sistema degli appalti e dei subappalti, sono la causa principale degli oltre quattro omicidi che ogni giorno avvengono nei luoghi di lavoro e degli infortuni nel nome del profitto".
"La soluzione che noi proponiamo per fare fronte a questa situazione catastrofica (non solo aumenta il numero degli omicidi sul lavoro, aumentano anche le stragi come quella di Via Mariti a Firenze o quella al deposito ENI di Calenzano) è quella di organizzarsi in ogni officina, reparto, azienda, scuola e ufficio per imporre in prima istanza l’assunzione di personale a tempo indeterminato – propongono i Carc – e per invertire il processo che ha portato allo ’spezzettamento’ del mondo del lavoro. In seconda istanza proponiamo la convergenza tra lavoratori e utenti per imporre al governo l’assunzione di un numero adeguato di Ispettori Nazionali del Lavoro per poter controllare le oltre quattro milioni e mezzo di aziende presenti oggi nel paese. Oltre a questo è necessario estendere e rafforzare l’azione dei Responsabili Lavoro Sicurezza (Rls), delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (Rsa) delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu), affinché controllino e collaborino con gli Ispettori Nazionali del Lavoro".
"Tutte queste sono misure di buon senso che però sono strettamente legate al livello di mobilitazione e di organizzazione presente nei posti di lavoro. Iniziative come quella di fronte alla sede Inail di Pistoia è pensata per diventare un punto d’incontro e luogo di confronto tra lavoratori di differenti aziende e sigle sindacali – concludono –. La vita dei lavoratori conta, ecco perché occorre organizzarsi in ogni posto di lavoro per far applicare le leggi in materia di salute e sicurezza già esistente e per farne approvare di nuove". Più stringenti, s’intende.