
Le mamme e i nonni. che ieri mattina aspettavano di riprendere i loro bambini si sono dati appuntamento al cantiere per il ponte di Pontenuovo, vicino alla scuola
"Siamo prigionieri da mesi di cantieri che si accavallano l’uno sull’altro, senza comunicazione e senza coordinamento tra le pubbliche amministrazioni". La protesta di un gruppo di genitori e nonni degli alunni della scuola elementare del Pontenuovo si leva con forza dopo che alla chiusura del ponte in corso da cinque mesi con ripetute proroghe, si sono aggiunti il cantiere per la Ciclovia del Sole e, da due giorni, anche la chiusura di via San Quirico, l’unica stradina, sia pure dissestata, che permetteva un’alternativa alla Montalese e al lungo giro da Chiesina Montalese. In seguito ai lavori di Publiacqua sulla rete idrica tra via Sestini e via San Quirico è mancata anche l’acqua alla scuola, nelle abitazioni vicine e anche al circolo Arci. Molte famiglie degli alunni abitano in zone di Pistoia dall’altra parte della città, hanno scelto la scuola per la sua qualità e perché era raggiungibile in macchina in una decina di minuti, ma da inizio ottobre i tempi si sono dilatati fino a 40 e più minuti con in più la difficoltà e la pericolosità della strada di Chiesina con un traffico aumentato in modo esponenziale. "Il ponte doveva riaprire il 20 dicembre – lamentano i genitori – poi il 28 febbraio, ora abbiamo appreso dal cartello che si va al 28 marzo, ma a questo punto non crediamo più neanche a questa ultima data".
"Non si capisce perché ci voglia tanto tempo – dice Lucia Mazzoncini – per sistemare un ponticino come questo, è incredibile che una pubblica amministrazione non sia in grado di gestire un lavoro di questa entità, non abbiamo avuto alcuna comunicazione, ci sono i social e tanti altri mezzi per comunicare, invece non ci sono state date informazioni sui lavori". "La Provincia e il Comune non si sono affatto coordinati – dice Paolo Magnanensi, che parla come nonno di un’alunna – dovevano parlarsi, la Provincia proprietaria della strada e titolare dell’appalto dei lavori e il Comune a cui compete la viabilità alternativa. E alle strade alternative bisognava pensarci prima dei lavori e non dopo, invece la via San Quriico e via Sopra bure è stata lasciata piena di buche. Ora devono smettere di trovare scuse, devono aprire un tavolo con i cittadini non solo per scusarsi, ma per destinare dei ristori, che spettano non soltanto agli esercizi commerciali ma anche ai cittadini come noi che hanno speso tempo, benzina e gomme delle macchine a causa di questi cantieri".
"Fa impressione – dice un genitore – che si siano trovati tanti soldi per la ciclovia del Sole mentre non si è trovato il modo di prendere un pezzo del giardino della scuola per farci un minimo di parcheggio per chi va a portare i bambini. E poi occorrerebbe davanti a scuola un semaforo a chiamata per favorire l’attraversamento della strada. Ma a queste piccole ma importanti cose non ci si pensano". Poi un camion della ditta esecutrice mette in moto e bisogna spostarsi. Tra poco suona la campanella e i genitori si apprestano a un nuovo lungo giro dalla strada di Chiesina.
Giacomo Bini