"Pronto, sua figlia ha bisogno di soldi". Arrestato per la truffa all’anziana

La polizia ha fermato un ventunenne: si era finto carabiniere e preso oro e contanti

"Pronto, sua figlia ha bisogno di soldi". Arrestato per la truffa all’anziana

"Pronto, sua figlia ha bisogno di soldi". Arrestato per la truffa all’anziana

La tecnica usata è sempre la stessa, così come la vittima individuata: anziana e sola in casa. Prima la telefonata: "Pronto, signora, sua figlia ha avuto un incidente, è stata lei a provocarlo e ora avrebbe bisono del suo aiuto". Poi, quando la vittima è caduta nell’inganno, si passa alle richieste: "Ci sarebbe bisogno che lei desse del denaro". E così qualcuno si presenta alla porta per "riscuotere". Il copione è andato in scena anche la scorsa settimana, ma questa volta il truffatore è stato incastrato dagli uomini della Squadra Mobile di Pistoia, insieme al personale della Polizia Ferroviaria di Pistoia. Il giovane, 21 anni di origine napoletana, è stato arrestato: è accusato del reato di truffa aggravata in danno di persone anziane.

La truffa si è consumata due giorni fa: il finto carabiniere ha chiamato l’anziana intorno alle 15 sul telefono di casa, qualificandosi come maresciallo dei carabinieri, e le ha comunicato che la figlia aveva provocato un grave incidente, investendo una persona che al momento era ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Per evitare l’arresto della figlia, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro.

L’interlocutore la avvisava che sarebbe presto arrivato un carabiniere al quale avrebbe dovuto consegnare i soldi. Infatti, pochi istanti dopo si è presentato il ragazzo al quale la donna ha consegnato una busta contenente circa mille euro in contanti e numerosi gioielli in oro. Dopo aver preso i soldi il ragazzo si è dato alla fuga.

È stato fermato dagli agenti della Polfer nel sottopasso della stazione che porta ai binari, poco prima di prendere un treno per Napoli. Nelle tasche del cappotto nascondeva la busta con i contanti sottratti e tutti i gioielli. Accompagnato in Questura per gli atti di rito, l’uomo è stato poi portato in carcere in attesa dell’udienza di convalida, come disposto dal pubblico ministero.