Protesta contro Tana Termini: "No alla riattivazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti"

Mobilitazione di Fratelli d’Italia con una manifestazione con cui si ribadisce la contrarietà alla riapertura "Non troviamo nemmeno un motivo per cui la giunta regionale possa approvare questo progetto".

Protesta contro Tana Termini: "No alla riattivazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti"

Un momento della manifestazione promossa da Fratelli d’Italia contro la riattivazione dell’impianto di compostaggio

C’è stata una vasta partecipazione alla manifestazione promossa e organizzata da Fratelli d’Italia nella giornata di sabato 9 novembre per dire ancora una volta "no" alla riattivazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Tana Termini. All’iniziativa erano presenti i promotori: il capogruppo in consiglio regionale Vittorio Fantozzi, il vicepresidente della IV commissione ambiente, Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, di Fratelli d’Italia. E quindi i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia: a Bagni di Lucca Annamaria Frigo, ad Abetone Cutigliano Andrea Tonarelli, Alessandro Olioni e Vanessa Ceccarelli, a San Marcello Piteglio Chiara Venturi.

"L’aspetto ambientale e paesaggistico è quello più rilevante – si legge nella nota diffusa dopo la manifestazione – in un’area che ha già subito per anni la propagazione di cattivi odori. Poi c’è la possibile compromissione delle acque del torrente Lima, attorno al quale si sono sviluppate e continuano a crescere attività sportive come il rafting e il canyoning che occupano tante persone e stanno portando turismo destagionalizzato e “buono“ in una zona che ne ha fortemente bisogno".

La parola d’ordine della manifestazione: "Non c’è nemmeno un motivo per riattivare l’impianto a Tana Termini a San Marcello Piteglio e Bagni di Lucca", trova d’accordo anche le amministrazioni dei due Comuni coinvolti, inoltre viene sottolineato che manca anche una viabilità adeguata, tanto che cittadini, imprenditori e associazioni sono concordi nel voler mettere una pietra sopra al progetto.

"Che prospettive ha questo impianto – prosegue il comunicato – visto che sono previste 27.000 tonnellate di rifiuti di Forsu (frazione organica derivata dagli urbani) senza sapere da quali flussi provengono? Mancano inoltre due accessi all’area che sono il minimo per la normativa antincendio.

"Non troviamo nemmeno un motivo – si legge ancora – perché la giunta regionale possa approvare, alla fine del procedimento di Paur (provvedimento autorizzatorio unico regionale), questo progetto. Siamo convinti che, dopo due anni, la valutazione accurata da parte degli uffici della Regione Toscana sia completa, e, anche alla luce di questa iniziativa, la comunità della Val di Lima, e non solo, si aspetta una decisione di buonsenso: che dica di no a questo impianto per far proseguire invece il rilancio di questa parte della nostra montagna. "Che deve seguire – conclude Fratelli d’Italia – la sua naturale vocazione turistico-ambientale, con l’auspicio che tutte le amministrazioni della Montagna siano unite su questo. Come ci ricordava un grande dirigente della destra toscana al cui ricordo siamo tutti legati, Carluccio Ceccarelli".

Andrea Nannini