Sangue nel corridoio, nel soggiorno, per terra e sulle pareti di casa, scrostate per i colpi inferti sul muro da un attizzatoio. E’ una scena da film dell’orrore quella che i carabinieri della compagnia di San Marcello si sono trovati davanti la notte del 14 maggio di due anni fa. Era da poco passata l’una di notte quando i militari intervennero nell’appartamento al primo piano della casa di via Garibaldi a Cutigliano. In quella stessa casa, qualche mese prima (era dicembre 2021) una coppia aveva già chiesto il loro aiuto, dopo un violento litigio, poi tutto sembrava essere rientrato. Fino a quella drammatica sera. Ieri è entrato nel vivo il processo per quei fatti, davanti al collegio presieduto dal giudice Stefano Billet. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, sono state condotte dai carabinieri. Imputato, con l’accusa di di duplice tentato omicidio e di calunnia, l’informatico fiorentino Alex Antonelli, di 42 anni. Quella sera, secondo la ricostruzione dell’accusa, Antonelli, mosso dalla gelosia per la decisione della ex compagna di interrompere la loro relazione, l’aveva aspettata nella casa che lui aveva affittato a Cutigliano, dove la donna viveva e della quale lui aveva le chiavi. La donna rientrò in compagnia di Fenzo Ferretti, e lui aggredì lei e poi anche l’altro. La donna fu ricoverata in prognosi riservata. Sempre in base all’accusa formulata dal pm, Antonelli colpì il Ferretti con lo stesso coltello e con un vanghetto d’acciaio, ferendolo al capo e in altre parti vitali del corpo. Per l’accusa Antonelli era determinato a ucciderli entrambi. Pur sapendoli innocenti, secondo la ricostruzione dell’accusa, Antonelli presentò una querela accusando sia la ex compagna che il Ferretti di averlo aggredito e accoltellato.
Ieri mattina, sono stati ascoltati il maresciallo Sergio Leporatti, della Compagnia di San Marcello, e il luogotenente Antonio Molino, del Nucleo Investigativo di Pistoia. E in aula, sono stati riprodotti i fotogrammi dei video girati dalla pattuglia che per prima intervenne. Nelle immagini, la scena di una mattanza: sangue nel corridoio e nel bagno. Alex Antonelli disteso sul pavimento, Ferretti con ferite al braccio e alla testa, mentre la donna era priva di coscienza e già affidata ai volontari del 118. In cucina i carabinieri trovarono un coltello insanguinato. Una lama che, secondo quanto ricostruito, farebbe parte di un set da cucina, composto da altre due pezzi, che i militari trovarono un mese dopo, nel sopralluogo che fecero nell’appartamento fiorentino dove Antonelli viveva con un coinquilino. Una casa che comunque l’ex fidanzata di Antonelli aveva frequentato in passato, come ha fatto emergere l’avvocato Antonio Bertei di Prato, che difende l’imputato. "E’ stata ricostruita la scenografia dell’aggressione – ha spiegato l’avvocato della donna, che si è costituita parte civile, Federico Ceccarelli di Firenze - Video e immagini molto forti, che danno la misura di quanto è accaduto".
M.V.