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Pupo porta "Su di noi... la nostra storia" al Teatro Verdi di Montecatini Terme

Enzo Ghinazzi, noto come Pupo, racconta la sua vita in uno spettacolo unico tra musica e narrazione al Teatro Verdi.

Se volete meditare, ridere, piangere, persino abbaiare alla luna non potete non appuntarvi data e luogo: venerdì 20 dicembre, dalle 21 al Teatro Verdi di Montecatini Terme. Sarà l’occasione per assistere dal vivo a "Su di noi… la nostra storia", lo spettacolo che da tempo Enzo Ghinazzi da Ponticino, universalmente conosciuto con lo pseudonimo Pupo, porta in giro per il mondo. Alla soglia dei 70 anni, che festeggerà l’11 settembre 2025, fa il rendiconto dell’esistenza.

È proprio questa la rappresentazione che dovremo aspettarci? "Il titolo è esplicativo – premette da Mosca, ove l’abbiamo raggiunto telefonicamente –. È il racconto della mia vita, una narrazione ricca di aneddoti, storie, con un montaggio teatrale perché ogni canzone, ciascun periodo è supportato da foto e da video. Negli ultimi 50 anni, quelli della mia carriera, la storia della mia vita si è incrociata con quella degli italiani. Non è il classico concerto musicale, ma un’esposizione divertente e drammatica, con cadute e ripartenze, unica. Uno spettacolo anche didattico, per certe esperienze che ho avuto. Sarebbe stato più semplice cantare i brani famosi e basta, ma non è nella mia natura: sono nato per narrare, sono un ‘rompipalle’, non appartengo ad alcuna categoria: ecco perché, ad esempio, continuo ad andare in Russia".

Ma chi l’ha descritta come "l’amico di Putin" l’ha danneggiata professionalmente? "Putin non lo conosco, non l’ho mai incontrato, non so come sia fatto. La gente può dire quello che vuole: molti sono stati querelati e hanno pure pianto per questo motivo. Sono un uomo di mondo, con una cultura medio-alta, giro il pianeta da 50 anni, conosco le vicende, ho preso certe posizioni. È chiaro che bisogna avere le spalle molto larghe per fare tutto ciò. Porto la mia musica ovunque, sono contro l’embargo della cultura. Me ne frego altamente. Ho passato momenti peggiori, credetemi. Non sono politicamente corretto, faccio parte di un’altra epoca, non utilizzo i social, lo fa la segretaria per me. Il mio amico più intimo, che ospito nella mia casa romana, è Giuseppe Cruciani, che fa proprio uno spettacolo contro il politicamente corretto".

Quando è stata la sua ultima volta montecatinese? "Con ‘Porno contro Amore’, forse dieci anni fa. Ora ho questo spettacolo, che è la metafora della vita, un andirivieni di emozioni".

Potendo vivere una seconda esistenza, rifarebbe tutto quello che ha fatto? "Bella domanda, a cui rispondo con grande sincerità: con la certezza di questo finale, rifarei tutto. Sono stato miliardario a 25 anni, indigente a 40, oggi sto meglio che a 25. Senza la garanzia di questo finale no, sarebbe troppo rischioso. Capita una volta soltanto il finale che ho avuto io. Ho solo giocato nella mia vita. Sono stato molto fortunato. Ho sempre avuto salute ed energia e questa parte dipende dal destino".

E allora via a vedere questo vortice, imperdibile, di vecchie e nuove emozioni. Nuove come "Centro del mondo", una canzone che l’artista interpreta con sua figlia Clara (al suo debutto come solista) e che parla dei sentimenti indissolubili che legano i genitori ai figli.