ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

Quanti tormenti in casa Pd. Spaccatura sul segretario

Gli schleiniani propongono Giardi, Fratoni e Bertinelli avanzano Vannuccini

Tra ’solite’ spaccature e nuove convergenze. Si potrebbe riassumere così il delicato momento (tanto per cambiare...) in seno al Partito Democratico pistoiese. Ma andiamo con ordine. È ancora irrisolta la partita del dopo-Tripi per la segreteria dem del comune capoluogo. E questo non è certo un buon segno, visto che dalle sue dimissioni sono già passati più di due mesi e che all’orizzonte ci sono delle sfide elettorali più che significative, considerando anche la quasi sicura candidatura alle Regionali del sindaco Tomasi. Di ipotesi se ne sono susseguite parecchie, tutte senza esito. Ma negli ultimi giorni si sarebbe arrivati a un vero e proprio stallo. Da una parte l’ossatura schleiniana del Partito che – nella persona di Simona Querci, in segreteria regionale insieme a Marco Niccolai – avrebbe chiesto a Claudio Giardi la disponibilità – accordata – a guidare il partito comunale in vista del prossimo congresso di autunno. Dall’altra sarebbe emerso un gruppo di segretari di circolo, vicini a un inedito e per certi versi sorprendente ’tandem’ composto dai fedelissimi di Federica Fratoni e da quelli dell’ex sindaco Samuele Bertinelli – ultimamente tornato prepotentemente in pista con possibile ’sbocco’ sulla Regionali –, che avrebbero proposto come nuovo segretario Massimo Vannuccini.

Due nomi che non mettono d’accordo i due schieramenti: Giardi, storico militante Fiom e volto noto nel ’dietro le quinte’ del Pd cittadino, non sarebbe visto come un nome forte e non incarnerebbe l’opera di ringiovanimento portata avanti dai dem. Vannuccini, ex assessore aglianese della giunta Mangoni e poi candidato sindaco (sconfitto) ad Agliana nel 2019, non convincerebbe perché non conosciuto in città (la ’pistoiesità’ l’ha acquisita da poco) e per il suo passato renziano. Come detto è quindi emersa una situazione di stallo, con molte incertezze su chi dovrà guidare il partito e un rischio spaccatura sempre più concreto. Starà al Partito Democratico, dunque, decidere se consolidare questa rottura interna a pochi mesi dalla tornata ’pistoia-centrica’ di elezioni regionali oppure ritrovare l’unità necessaria per provare a invertire il trend delle urne.

Alessandro Benigni