"Il sindacato per davvero". È questo il motto che la Cgil funzione pubblica ha scelto per l’appuntamento elettorale del 14, 15 e 16 aprile, quando si rinnoveranno le Rsu – Rappresentanze sindacali unitarie – degli enti locali, della sanità e delle funzioni centrali (ministeri, enti non economici e agenzie fiscali). Ieri, nella sede della Camera del lavoro di via Puccini, il segretario generale, Daniele Gioffredi, e il segretario della Cgil funzione pubblica di Pistoia e Prato, Riccardo Bartolini, insieme ad alcuni candidati, hanno presentato le liste.
I lavoratori interessati al voto nel nostro territorio sono tanti, quasi diecimila, divisi tra Pistoia e Prato. A Prato gli aventi diritto sono 4380 di cui 2250 all’Asl, 580 nelle funzioni centrali e 1300 nelle funzioni locali. A Pistoia gli aventi diritto sono 4470 di cui 2500 all’Asl, 530 nelle funzioni centrali e 1800 nelle funzioni locali.
"È un appuntamento importantissimo – sottolinea Gioffredi – perché si vanno ad eleggere in ogni luogo di lavoro del pubblico impiego i propri delegati sindacali e questo vuol dire soprattutto coniugare due priorità ed esigenze: la qualità del lavoro, ma anche la qualità dei servizi e dei diritti che vengono garantiti alle persone. Non dimentichiamoci che una pubblica amministrazione che lavora bene vuol dire servizi, ma vuol dire anche competitività dei nostri territori. Più di una volta è capitato che un’impresa o una multinazionale che voleva fare un investimento sul territorio, abbia richiesto, tra le prime cose, l’efficienza della pubblica amministrazione".
"La nostra organizzazione – spiega Bartolini - è l’unica che presenta liste in tutti e 52 i luoghi di lavoro in cui si voterà. Il peso di questo appuntamento elettorale è sempre straordinario, ma questa volta c’è un di più, perché ad aprile si decide anche qual è il grado di rappresentatività sul piano nazionale delle diverse organizzazioni sindacali e questa volta c’è una novità, perché nell’ultimo rinnovo contrattuale la Cisl e altre associazioni sindacali autonome hanno inteso firmare un contratto che per noi è inaccettabile, perché riduce del 10% il potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici pubbliche. Contratto che noi non abbiamo firmato, né firmeremo – puntualizza Bartolini - e dalle elezioni del 14, 15 e 16 di aprile si saprà se i lavoratori pubblici hanno intenzione di affidare il loro mandato di rappresentanza a chi ha firmato quel contratto, oppure no".
Per Fp Cgil i principali nodi del pubblico impiego riguardano la strutturale carenza di organico, per superare la quale viene chiesto un radicale cambio sulle politiche delle assunzioni; e la mancanza di valorizzazione delle professioni.
Patrizio Ceccarelli