REDAZIONE PISTOIA

Quattro passi nella storia. Alla scoperta della Linea Gotica

Grazie agli accompagnatori dell’Istituto storico della Resistenza si è svolto un viaggio nel tempo dentro a luoghi che hanno segnato gli ultimi anni della seconda guerra mondiale in Italia.

Quattro passi nella storia. Alla scoperta della Linea Gotica

La storia si può conoscere in tanti modi, studiando un libro, ma anche avventurandosi nel bosco dopo un memorabile acquazzone… ed è proprio questo che noi abbiamo fatto qualche giorno fa, al Passo della Collina, sulla montagna pistoiese, alla scoperta della Linea Gotica.

A dire il vero, inizialmente, non pensavamo che questa esperienza ci avrebbe coinvolti più di tanto, ma ci siamo dovuti ricredere, anche grazie alla bravura dei nostri accompagnatori dell’Istituto storico della Resistenza che ci hanno aiutato a viaggiare nel tempo, facendoci respirare atmosfere ormai lontane.

Dopo l’8 settembre 1943 e la risalita degli angloamericani, la strategia dei tedeschi si articolava attorno alla costruzione di linee difensive culminanti in un tracciato fortificato principale sull’Appennino centro-settentrionale: ecco cos’è la famosa Linea Gotica, ribattezzata poi Linea Verde, pensata per arrestare l’avanzata degli alleati sfruttando anche, e soprattutto, la conformazione del territorio.

Di questo aspetto abbiamo avuto la piena percezione camminando nel bosco perché ogni albero, ogni anfratto, ogni avvallamento del terreno sembrava posizionato ad arte per rispondere ad una precisa finalità: la costruzione di un bunker, la realizzazione di un cunicolo sotterraneo, il luogo adatto per accamparsi. Leggendo il nostro libro di storia, forse, non avremmo capito così bene quanto la guerra influisca sul paesaggio, trasformandolo. Per esempio, molte delle piante che oggi abbiamo visto rigogliose, erano state abbattute dai tedeschi per avere migliore visibilità sulla vallata e controllare tutto dall’alto.

Abbiamo camminato con l’aria scanzonata di una scolaresca in gita, ma quando ci hanno raccontato del ruolo che hanno avuto in quella costruzione difensiva ragazzi, praticamente della nostra età, qualcosa è cambiato e anche i più spavaldi di noi si sono fatti seri… ecco cosa succede a "vivere la storia"… si diventa più consapevoli, anche della propria fortuna.

Concluso il giro e ritornati al punto di partenza, abbiamo avuto un’altra interessante occasione: vedere da vicino e toccare con mano oggetti di uso quotidiano e anche armi utilizzate nel periodo della guerra. Invece che con il solito suono della campanella, la lezione di storia, quel giorno, è finita con l’arrivo dell’autobus che ci ha riportato a casa, stanchi, un po’ infangati, ma contenti di essere stati, per una volta, attori protagonisti e non spettatori passivi della costruzione della nostra conoscenza.