REDAZIONE PISTOIA

Rabbia e sdegno dopo le bastonate: "Denuncia e sciopero ad oltranza"

Muhammad Tahla afferma di essere stato picchiato dai caporali dopo essere andato al sindacato

Muhammad Tahla afferma di essere stato picchiato dai caporali dopo essere andato al sindacato

Muhammad Tahla afferma di essere stato picchiato dai caporali dopo essere andato al sindacato

É stato preso a bastonate sul posto di lavoro, in quell’azienda dove da sei mesi lavorava alla linea di produzione divani. A denunciare il pestaggio è stato Muhammad Tahla, ventiduenne pakistano che ha raccontato di essere stato picchiato lunedì mattina, al rientro a lavoro dopo il fine settimana. "Sono arrivato a lavoro per iniziare il turno e mi si sono parati davanti il nostro ’caporale’ e altre due persone – racconta il giovane, tramite un connazionale che traduce –. ’Non puoi entrare. Sei andato al sindacato. Vai via’, mi hanno gridato. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno colpito ripetutamente con delle bastonate sulla testa. Denuncerò quanto accaduto alle autorità". Muhammad è stato accompagnato all’ospedale di Pistoia dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni. Ha ferite sul braccio e al volto. L’aggressione, però, non è rimasta sotto silenzio ma, anzi, ha fatto il giro della Toscana in poche ore. Parallelamente, il sindacato Sudd Cobas ha indetto uno sciopero a oltranza nelle tre aziende nella zona di via Larga a Quarrata, tutte a conduzione cinese, che fanno capo a quelle dove è avvenuta l’aggressione. "Domenica Muhammad Tahla si era rivolto insieme ad altri colleghi al nostro sindacato – sottolinea Luca Toscano, coordinatore del sindacato Sudd Cobas –, denunciando turni di 12-14 ore al giorno, lavoro nero ed abusi di ogni tipo da parte dell’azienda e del caporale che gestisce la forza lavoro in fabbrica. Questo è inaccettabile. Inizia uno sciopero ad oltranza". Alcune persone di origine cinese che lavorano nell’azienda hanno avvicinato i giornalisti nel corso del presidio fuori dai cancelli. "Bastonate? Sono tutte bugie. Qui i nostri documenti sono in regola, nessuno lavora più di otto ore al giorno".

Fatto sta che l’ombra dello sfruttamento sui lavoratori sembra volersi allungare anche sulla provincia di Pistoia. Prima i casi di violenza sui lavoratori nel distretto tessile di Prato, adesso tocca a quello del mobile di Quarrata. Nella nostra provincia purtroppo, il caso di ieri non è stato il primo. Era agosto dell’anno scorso quando due ragazzi di nazionalità pakistana vennero malmenati da quattro persone che le stavano attendendo vicino casa, a Quarrata appunto, al termine del loro turno di lavoro in un’azienda di Seano, provincia Prato. Per quanto l’aggressione avvenne a Quarrata, il fulcro era e rimaneva l’azienda dove lavoravano i dipendenti vittime dell’aggressione. Stavolta, invece, il tutto è avvenuto nel territorio della provincia pistoiese: lì è l’azienda, lì è avvenuta l’aggressione coi bastoni, lì è stato ricoverato il giovane al pronto soccorso. "Speriamo – conclude Toscano – che la politica non stia a guardare. Ci auguriamo e aspettiamo un intervento delle istituzioni locali, a partire dal sindaco di Quarrata. Nessuno territorio è immune dal problema dello sfruttamento e della violenza sui lavoratori".

A seguito dell’aggressione, la Camera del Lavoro di Pistoia e la Fillea CGIL Pistoia Prato hanno espresso piena solidarietà al lavoratore malmenato. "Lo sfruttamento lavorativo – si legge in una nota ufficiale del sindacato – sta diventando una piaga irreversibile che colpisce anche il nostro territorio, favorendo lo sviluppo di un modello di produzione basato solo sulla compressione dei diritti e dei salari e il proliferare dell’illegalità, alimentando la competizione al ribasso. E’ un fenomeno che si sta allargando in tutta la piana della Toscana centrale, da quella fiorentina a quella pistoiese e che va immediatamente bloccato".

Francesco Storai