Debutta stasera, al Teatro Manzoni di Pistoia, Massimo Popolizio con "Uno sguardo dal ponte", uno dei capolavori del teatro del Novecento. Nella doppia veste di regista e protagonista, Popolizio sarà in scena questa sera alle 21 e domani alle 16. Con lui sul palco Valentina Sperli, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli e Gaja Masciale.
"Racconto una passione tossica, proibita. L’amore di un uomo di mezz’età per una nipote di diciassette anni", dice Popolizio. "Ma si tratta di un vero amore, un amore totale. Non è ‘Lolita’, non si tratta di una ragazzina che gioca a fare la donna. In questo caso, Arthur Miller – che scrisse la pièce negli anni ’50 – descrive una ragazzina che è, in tutto e per tutto, ragazzina: selvatica, istintiva, vitale, esuberante. Tutto nasce da un fatto di cronaca, un fatto reale che rimase impresso nella mente del commediografo".
Popolizio interpreta l’uomo che subisce la fascinazione di questa ragazza.
"Siamo a Brooklyn, una bolla di Italia dentro gli Stati Uniti", racconta. "Il mio personaggio vive con la moglie, con la quale il rapporto si è raffreddato da tempo, e con questa nipote, figlia della sorella morta. E si sviluppa un affetto verso di lei che presto si trasforma in qualcosa di diverso. Tutto viene messo in crisi dall’arrivo di due ragazzi. Lui viene preso dal terrore di perdere l’affetto della ragazza. Di più, ovviamente, è meglio non dire…".
L’attualità dello spettacolo è, dice Popolizio, "proprio nel fatto che si racconta come gli impulsi, le passioni siano prepotenti. Si provano delle pulsioni, dei desideri anche per cose che la società proibisce. Ma, certo, queste pulsioni si possono pagar care".
La pièce vola sospesa fra la drammaticità dell’assunto e momenti di leggerezza.
"Abbiamo trovato una chiave per cui riusciamo a trovare momenti di comicità, di ironia in un contesto narrativo che è, principalmente, drammatico".
Il personaggio che Popolizio interpreta è un immigrato italiano.
"Abbiamo lavorato sul linguaggio, Eddie Carbone parla un siciliano vero. E, come facevano i miei nonni, non ha un giubbotto di pelle: ha sempre camicia, giacca e cappello. Perché, anche quando erano poverissimi, i nostri nonni si cambiavano, e stavano con la camicia e la giacca anche in casa".
Nel ruolo della giovane nipote, Gaja Masciale.
"E’ bravissima, e ha quella vitalità selvaggia che cercavo. Non fa niente per sembrare più grande della sua età, non è maliziosa, non cerca la seduzione. Ed è proprio quello che cercavo".
I biglietti, da 8 a 25 euro, sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Manzoni e presso la biglietteria Il Funaro.
Giovanni Bogani