![Tutti i numeri presentati nel report sull’inclusione sociale in Toscana. La variazione tra percettori del Rdc e dell’attuale ’assegno’ dice -50%. Tutti i numeri presentati nel report sull’inclusione sociale in Toscana. La variazione tra percettori del Rdc e dell’attuale ’assegno’ dice -50%.](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTNlZTg4NDEtMzJkMC00/0/rapporto-sulla-poverta-allarme-in-valdinievole-ma-arranca-pure-pistoia-fasce-deboli-in-aumento.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Tutti i numeri presentati nel report sull’inclusione sociale in Toscana. La variazione tra percettori del Rdc e dell’attuale ’assegno’ dice -50%.
Una provincia che viaggia a due marce, con la zona della Valdinievole in maggiore affanno rispetto alla piana, e montagna, pistoiese in termini di ricchezza e di possibilità economiche delle famiglie. Si conferma una tendenza già consolidata da qualche anno all’interno dell’ottava edizione del Rapporto "Le povertà e l’inclusione sociale in Toscana" che è stato presentato in questi giorni. Il primo dato lampante è quello dei nuclei con Isee inferiore a 6mila euro annui, ovvero quello che maggiormente si avvicina alla soglia di povertà: in questo frangente, la Valdinievole ha una incidenza al livello 4 (il massimo della scala utilizzata) mentre per la piana pistoiese siamo al 3. Di contro, non ha raggiunto picchi fin troppo elevati nemmeno la variazione fra l’introduzione dell’assegno di inclusione e la fine del percorso del reddito di cittadinanza: se in alcune zone della Toscana si è arrivati anche ad un differenziale del -55% per la provincia di Pisa o del 58% per quella di Siena, dalle nostre parti il segno negativo arriva al -49% per la piana ed al -50% per la Valdinievole. Va ricordato, a livello generale, che secondo le ultime stime Istat a livello regionale sono 57mila le famiglie (il 3,5% del totale) con un reddito disponibile al di sotto delle soglie di povertà assoluta, in calo rispetto al 2019 quando si era addirittura al 5,3% e si va a confermare un trend in miglioramento rispetto anche ai mesi immediatamente successivi allo scoppio della pandemia Covid. Va infine considerato, come viene sottolineato a più riprese nel Rapporto, che gli interventi straordinari adottati in questi anni (reddito di cittadinanza, di emergenza, estensione cassa integrazione, indennità una tantum, erogazione di bonus sociali e molto altro) sono serviti in maniera decisiva a far crescere la povertà sul territorio. Questi fattori vanno ad incidere, di conseguenza, su quelli che sono gli sviluppi futuri per quello che riguarda il rischio di povertà e come esso potrebbe aumentare. Nell’area pistoiese la vulnerabilità più forte è dovuta alla voce "Salute" perché rientra in una tendenza comune a tutte le zone interne della regione dove, pian piano, si stanno registrando problemi di prossimità sanitaria, medici di famiglia e quant’altro. Sempre per la zona pistoiese, invece, sono maggiormente sotto controllo le voci "Istruzione" (dove la maggior criticità regionale è a Prato), "Lavoro" e "Condizioni economiche". Proprio questo ultimo tassello, al contrario, è quello che preoccupa di più la Valdinievole con l’indice più alto – allo stesso pari della Versilia – perché va ad incidere la vocazione turistica e i dubbi legati al futuro di tutto il settore.
Saverio Melegari