SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Razzia di notte nei vivai della Piana. Rubati diecimila aceri e magnolie

Danno ingente per le aziende di Casalguidi, Ramini e San Pantaleo. Persi tre anni di lavorazione. Il presidente dell’Avi Michelucci: "Un attacco al patrimonio produttivo di un settore strategico" .

L’imprenditore Osvaldo Panconi è stato anche lui recentemente vittima dei ladri che hanno saccheggiato il suo vivaio (foto di repertorio)

L’imprenditore Osvaldo Panconi è stato anche lui recentemente vittima dei ladri che hanno saccheggiato il suo vivaio (foto di repertorio)

Una notte di totale razzia ha creato un enorme danno d’immagine, ed economico, all’intera filiera vivaistica. Nelle ore di buio fra lunedì e martedì, da Casalguidi e poi verso altri punti essenziali per le coltivazioni della Piana, come San Pantaleo e Ramini, sono stati rubati oltre diecimila esemplari fra aceri e magnolie. Il costo di un singolo acero sul mercato si attesta sui 18 euro: se, per una stima a ribasso, si trattasse di cinquemila esemplari, si parlerebbe di un mancato introito di poco inferiore ai 100mila euro ai quali aggiungere, per i vivaisti più piccoli, l’aver perso le lavorazioni di almeno tre anni con annesse spese. Un bilancio che si aggrava, secondo quanto segnalato dall’Associazione Vivaisti Italiani tramite il presidente Alessandro Michelucci, se si considera che anche la scorsa settimana erano sparite circa 3-4mila piante dal cuore del distretto. "L’entità di questi furti non rappresenta solo una perdita economica immediata per le aziende colpite, ma incide anche sul mancato guadagno futuro legato alla vendita di piante già formate, spesso di tre anni di età – afferma Michelucci –. E’ un attacco al patrimonio produttivo di un settore strategico per il Made in Italy che esporta in tutto il mondo e garantisce occupazione e sviluppo locale". Ma c’è molto altro oltre al furto semplice di questi esemplari che, comunque, verranno poi ritrovati, sotto mentite spoglie, sul mercato. Queste piante, infatti, si ritroveranno a prezzi stracciati, creando un effetto dumping che svaluta l’intero comparto. Questo non solo altera le dinamiche di mercato, ma rischia anche di compromettere l’immagine della produzione vivaistica di alta qualità del distretto di Pistoia. "Ci ritroviamo con le nostre stesse piante, frutto di anni di cura e investimenti – aggiunge Michelucci – vendute come merce di fine serie, magari danneggiate e fuori standard. Questo danneggia la reputazione dei nostri vivai, che sono sinonimo di eccellenza a livello internazionale, ed è un danno d’immagine che non possiamo permetterci". Appena scoperti questi furti con particolare riferimento ai vivai Baldacci, ma anche altre proprietà nel territorio di Serravalle Pistoiese, l’Avi è stata contattata dalla Prefettura per avere maggiori dettagli e stabilire strategie preventive. "In un momento storico in cui il settore è già messo alla prova da sfide economiche e normative sempre più stringenti – conclude il presidente Michelucci –, non possiamo permettere che la criminalità metta ulteriormente a rischio la competitività delle nostre aziende. Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali un intervento tempestivo e coordinato per garantire sicurezza e tutela a uno dei comparti più vitali dell’agricoltura italiana".

Saverio Melegari