Realtà virtuale in classe. Studio delle neuroscienze. Arriva l’aula immersiva

La nuova tecnologia d’avanguardia con i visori è sbarcata al liceo Forteguerri. A finanziare l’operazione la Fondazione Caript. Menchi: "Massima apertura". .

Realtà virtuale in classe. Studio delle neuroscienze. Arriva l’aula immersiva

Realtà virtuale in classe. Studio delle neuroscienze. Arriva l’aula immersiva

Nuova tecnologia d’avanguardia al liceo Forteguerri di Pistoia: nell’istituto è stata allestita un’aula immersiva con simulazioni proiettate sulle pareti e l’utilizzo di visori per la realtà virtuale nella didattica della psicologia e delle neuroscienze. "Questa novità valorizza e potenzia il percorso scienze umane del nostro liceo: la modalità virtuale renderà l’attività di insegnamento più inclusiva e efficace – ha spiegato la dirigente scolastica Anna Maria Corretti. – Utilizzando la tecnologia con equilibrio, consapevoli che sarà un mezzo per facilitare l’apprendimento di materie teoriche e coinvolgere gli studenti in modo interattivo". Il programma didattico applicato alla strumentazione tecnologica sfrutta la realtà virtuale per simulare scenari complessi e interattivi della fitta rete neuronale, dove gli studenti possono esplorare alcuni dei tanti concetti neuroscientifici in prima persona. Attraverso gli appositi caschetti Vr, gli studenti e le studentesse potranno immergersi virtualmente nel cervello assistendo a diverse simulazioni che riproducono il funzionamento del cervello, delle sinapsi nervose, le reazioni a stimoli sensoriali, il funzionamento della percezione e delle emozioni, direttamente "dall’interno".

A finanziare l’operazione è stata la Fondazione Caript con il Bando Scuole in Movimento, al quale la scuola ha partecipato con un progetto frutto della collaborazione tra gli insegnanti del Dipartimento di scienze umane e naturali e Matteo Marucci, dottorato di ricerca in Neuroscienze. "Inizialmente ero un po’ scettico di fronte a questo nuovo tipo di strumentazione da applicare alla didattica – ha commentato Ezio Menchi professore di fisica e membro del Cda di Fondazione Caript, durante il seminario conclusivo del progetto –. Invece mi sono reso conto che è importante avere la massima apertura nel capire quello che non si conosce. E’ una conquista progressiva del valore educativo di attività di questo tipo". Un arricchimento dunque del dialogo tra cultura umanistica e scientifica, perché "la completezza è un valore dell’Umanesimo e non c’è separazione tra la cultura umanistica e la cultura scientifica", ha concluso Menchi.

Daniela Gori