SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Quintali di olive, ma poco olio: “La resa è fra il 5 e l’8 per cento”

Spiega il presidente della cooperativa Pam: “All’inizio era anche più basso, ma cominciamo a risalire”. Spiega il presidente della cooperativa Pam: “All’inizio era anche più basso, ma cominciamo a risalire”

Tantissime olive, ma la resa è bassa (Foto Ansa)

Tantissime olive, ma la resa è bassa (Foto Ansa)

Pistoia, 3 novembre 2024 – I primi produttori si sono presentati ai frantoi già una ventina di giorni fa, pieni di speranze, con la voglia di vedere un prodotto di qualità e, soprattutto, carichi di quintali di olive appena colte dagli ulivi che adornano le nostre campagne e le colline verso il Montalbano o alle pendici dell’Appennino. Ma, una volta messo in moto il frantoio, è arrivata la cattiva sorpresa: dopo un 2023 disastroso, con pioggia e caldo arrivati nei periodi sbagliati unitamente alla presenza della “mosca”, per quest’anno le premesse erano molto alte ma a preoccupare è una resa sulla quantità di olive raccolte molto basse.

Uno dei frantoi maggiormente frequentati in queste settimane è quello della cooperativa Pam a Campiglio di Quarrata e lo spaccato della realtà arriva direttamente dalla prima linea. “Purtroppo al momento siamo ad una resa fra il 5 e l’8% - ammette Simone Niccolai, presidente della cooperativa – e nei primi giorni di apertura avevamo anche valori più bassi, intorno al 4. Piano piano, però, stiamo iniziando a risalire con qualche produttore che è riuscito arrivare anche all’11-12%, ovvero valori che si possono avvicinare alla media consueta.

Simone Niccolai, presidente Cooperativa Pam Quarrata
Simone Niccolai, presidente Cooperativa Pam Quarrata

A livello complessivo, invece, è opportuno segnalare che il prodotto non è eccelso, a differenza di quel che ci si poteva aspettare: non ha difetti, non è fruttato come successo in altre annate ma non ha nemmeno grossi profumi”.Una panoramica, per l’olio extra-vergine d’oliva del Montalbano e toscano, che quindi non fa dormire sonni tranquilli soprattutto per quella che poi sarà la vendita da effettuare e l’immissione sul mercato.

“Abbiamo rialzato leggermente il prezzo e siamo a 15 euro al chilogrammo – prosegue Niccolai – che non è altissimo ma è comunque una quotazione che fa capire bene quello che può valere un prodotto del genere rispetto a quelli importati che si trovano anche nella grande distribuzione. Restiamo comunque fiduciosi che qualcosa possa migliorare nelle prossime settimane visto che siamo sempre nella prima fase della frangitura: su molti ulivi la maturazione sta arrivando proprio in questi giorni, mentre chi ha già fatto l’olio di fatto ha raccolto le olive nei primi giorni di ottobre”. In questa fase, fra l’altro, potrebbe dare una grossa mano anche un meteo decisamente favorevole con ancora molto sole in arrivo nelle prossime due-tre settimane: un aiuto esterno che si potrebbe ripercuotere sulla resa finale. “Adesso entriamo nel periodo clou – conclude Simone Niccolai della cooperativa Pam di Campiglio di Quarrata – l’oliva può finire la maturazione e la presenza di tanto sole ed ancora temperature elevate per il periodo che stiamo attraversando fa sì che possa essere un po’ più strizzata, come si dice in gergo. Dopo un anno intero che la ’mosca’ non si è praticamente vista da nessuna parte, salvo rarissime eccezioni, ci auguriamo che si possa arrivare lo stesso ad una produzione importante”.