E poi c’è chi resiste. E lo fa con un entusiasmo contagioso, come quello del primo giorno. Donatella Becagli ti accoglie sempre col sorriso e con la battuta pronta appena varchi la soglia del suo bar "la Bottega dei Vini" in via del Can Bianco a Pistoia. L’esercizio divenuto storico è passato dall’essere nato come bettola (nell’accezione originale del termine) al bar di oggi. -Una storia lunga cento anni.. "...e che ha interessato tre generazioni. Il primo ad aprire il locale fu mio nonno. In quegli anni in cui questi locali si chiamavano bettole. Fin da piccola son sempre stata dietro al bancone".
Avere il fondo di proprietà può aver contribuito alla sua resistenza?
"Senz’altro questa è una delle cose che ha aiutato. Dopo quello del covid, adesso in questo periodo di rincari vari, dalle bollette agli affitti ai generi alimentari, avere il fondo di mia proprietà è un discreto aiuto. Perché di questi tempi poter evitare di pagare anche un affitto è un bel peso in meno".
Lei lavora qui da sola o ha dipendenti?
"Sono da sola e lavoro tredici ore al giorno. Questa è un’altra cosa che mi aiuta molto sotto il punto di vista dei costi. Ma vuol dire anche portare la mia vita qui. Ciò fa sì che anche i miei clienti qui si sentano in famiglia. E questo per me è una soddisfazione".
Per portare avanti l’attività da soli però c’è bisogno di molta dedizione.
"Senza dubbio. Quotidianamente ci metto tutto l’impegno possibile. Tutti facciamo sacrifici e logicamente ne faccio anch’io. Ma quando la mattina mi alzo per venire qui sorrido. Perché il mio lavoro mi piace e sono felice di quello che sto facendo".
Esiste una sorta di vademecum per arrivare a 100 anni di attività?
"Non so bene quale sia la ricetta, né sono una maga. Ma bisogna crederci molto e investirci di vita personale. E avere anche tanta fortuna".
Gabriele Acerboni