REDAZIONE PISTOIA

Riapre il forno crematorio Dopo otto mesi di fermo l’impianto è in funzione E c’è il rinnovo gestore

La ripartenza circa una settimana fa dopo che il Comune aveva affidato i lavori a maggio: anche nell’ultimo trimestre tanti disagi per le famiglie.

Riapre il forno crematorio Dopo otto mesi di fermo l’impianto è in funzione E c’è il rinnovo gestore

È tornato in funzione dopo circa otto mesi il forno crematorio del cimitero di Pistoia (nella foto di Luca CastellaniFotoCastellani). L’impianto di via dei Campisanti sarebbe stato riattivato circa una settimana fa, dopo lo stop causato da alcuni malfunzionamenti emersi a inizio anno al ventilatore di aspirazione girante che, essendo a rischio rottura, non consentiva l’adeguato svolgimento dell’attività.

Nel corso dei mesi, il fermo aveva provocato notevoli difficoltà a molte famiglie, costrette a ricorrere alle strutture di altre province, in particolare quella di Firenze, per poter cremare le salme dei propri cari, causando inoltre vicende ancor più spiacevoli come quella, raccontata dal nostro giornale a luglio, che aveva coinvolto la famiglia Zini.

Alessio e Irene infatti, figli di Franco Zini scomparso nel 2008, avevano richiesto a febbraio la riesumazione e la cremazione della salma del padre. Concluso l’iter burocratico a marzo, il Comune aveva riferito ai due fratelli che nell’arco di pochi giorni sarebbero stati informati sulle ulteriori procedure, presupponendo il trasferimento al crematorio di Firenze. Da lì però, il silenzio, proseguito poi per mesi, tanto che Alessio e Irene denunciarono di non sapere neppure se i resti del padre fossero ancora a Pistoia o se fossero stati trasferiti appunto a Firenze. L’appello della famiglia Zini aveva portato anche il consigliere dell’opposizione Paolo Tosi (Pd) a intervenire sulla situazione riguardante il forno crematorio di Pistoia, sottolineando oltre a i vari disagi anche "la lentezza delle operazioni di riattivazione dell’impianto".

In effetti, risale al 4 maggio la delibera comunale di affidamento all’azienda modenese Officine Meccaniche Giroldi per la fornitura con posa del ventilatore di aspirazione girante, oltre alla sostituzione dell’aspiratore fumi e del filtro a maniche, per una spesa complessiva di 69 mila euro. Da lì, sono passati altri tre mesi di chiusura e di problemi per la famiglie.

Mesi nel corso dei quali l’Amministrazione ha rinnovato la gestione dei servizi cimiteriali e di cremazione, anche per il triennio 2023-26, alle aziende Barbara B. Cooperativa Sociale, Gem Matthews International e alla Altair Funeral, società di nuova costituzione ma sempre legata al vecchio gruppo Altair: appalto con cifre che si attestano intorno ai cinque milioni e 200mila euro. Di fine giugno invece un’altra decisione certamente non di secondo piano, con l’affidamento di due nuovi incarichi di elevata qualificazione all’ufficio Servizi Cimiteriali, guidato da pochi mesi dall’ingegner Chiara Landini Lascialfare, per attività di "individuazione criticità, condizioni di accessibilità e programmazione interventi di manutenzione necessari, tra cui rientra anche il controllo dell’attività di gestione del forno crematorio".

Tutte operazioni che nella visione dell’Amministrazione dovrebbero andare nella direzione di una risoluzione dell’annosa questione dell’impianto di via dei Campisanti, il quale torna alla piena operatività, anche se a tre mesi dall’affidamento dei lavori, nella speranza che stavolta la soluzione sia definitiva, soprattutto per le famiglie, dal momento che già più volte in passato l’attività del forno crematorio era stato interrotta per problemi di malfunzionamento simili a quelli emersi a inizio anno.

Andrea Biagioni