
PISTOIA
Un esame di terza media speciale, quello di Riccardo Guastini, 14 anni e dalla nascita affetto dalla sindrome di Lesch Nyhan, una patologia rara (in Italia si contano appena 30 casi) che comporta gravi disturbi neurologici, motori, renali e comportamentali. Nonostante le difficoltà, anche dovute alla didattica a distanza, Riccardo è riuscito davanti al suo personal computer a discutere la tesina di fine primo ciclo con la soddisfazione di mamma Ilaria, babbo Marco e del fratellino più piccolo Simone. "Riccardo cerca di farsi male sempre, proprio per questo motivo indossa sempre i suoi inseparabili manicotti per proteggere le mani, il suo byte per non mordersi le labbra e tantissimi altri accorgimenti – racconta la madre ancora emozionata per il traguardo scolastico raggiunto dal figlio –. Nonostante tutto ciò è un bimbo solare e allegro e la sua vita è resa bellissima da tutti coloro che gli sono vicino cominciando proprio dalla scuola". E proprio in classe che Riccardo ha avuto modo di affrontare una quotidianità importante che ha concesso al bambino di formarsi a dispetto della malattia "Ha frequentato l’istituto comprensivo Leonardo da Vinci dalle elementari fino alle medie. Il suo percorso scolastico, pur con le sue difficoltà, è stato ottimo. Ha sempre trovato assistenti, personale e insegnanti eccezionali che hanno messo al primo posto il suo star bene con gli altri, imparando a gestirlo anche nei suoi momenti no. Il traguardo dell’esame di terza media è stata una meta importante per tutta la famiglia e per chi lo ha gestito in tale percorso. Riccardo era emozionato e noi e gli insegnanti più di lui. Il suo esame è stato improntato includendo tutto il suo percorso dei tre anni con filmati e foto di tutto ciò che lui ha fatto, come progetti di studio, esperimenti e gite. Appena terminato ci siamo commossi, lui rideva soddisfatto e noi con i lacrimoni. Per festeggiare è voluto andare a cena fuori". Ma come è stata la didattica a distanza per un bambino come Riccardo?
"Se chiediamo a Riccardo se la Dad gli è piaciuta lui dirà di no. A lui è pesato non stare accanto ai suoi compagni, il non poter stare nella sua aula, di non poter vivere i bei momenti della scuola. Nonostante ciò le sue insegnanti Alessia Fappiano, Marta Varetto e Arianna Chelucci lo hanno seguito fin da subito per rendere più leggero tutto il lockdown è per aiutarlo nella preparazione all’esame". Ma la scuola per Riccardo non finisce qui. A settembre si apriranno per lui le porte del liceo Forteguerri. "Sicuramente un bel passaggio di crescita e di esperienze – conclude la madre Ilaria – esperienze uniche nel loro genere sia per l’approfondimento didattico che per quel sapore straordinario che ha la crescita tra coetanei, la coesione e la socializzazione".
M.M.