SAMANTHA FERRI
Cronaca

Richiedenti asilo: le cooperative si ritirano

L’amarezza de ’Gli altri’ e di ’Arci Madiba’: "Non è più possibile assicurare i servizi. Ci stiamo dedicando ad altri bandi"

Richiedenti asilo (foto repertorio)

Richiedenti asilo (foto repertorio)

Pistoia, 22 novembre 2019 - La prefettura ha pubblicato una nuova manifestazione di interesse per l’affidamento e la gestione dei richiedenti asilo sul territorio della provincia di Pistoia. Un bando per prendere parte a procedure negoziate a cui le cooperative sociali della città non parteciperanno in quanto le nuove modalità messe a gara non consentono di operare per promuovere a favorire una vera e propria integrazione dei richiedenti asilo.

Viene da chiedersi, allora, che ne sarà di quegli operatori assunti dalle cooperative sociali e associazioni per prendersi in carico la gestione e la formazione dei richiedenti asilo nella provincia di Pistoia. La cooperativa Gli Altri gestiva più di cento ospiti del Cas alloggiati in appartamenti dislocati sul territorio. Per il momento il progetto di accoglienza andrà avanti fino a marzo 2020 grazie a una proroga concessa dalla prefettura.

«Già da tempo avevamo intuito che forse per gli operatori che si occupavano sia dal punto di vista formativo che burocratico dei richiedenti asilo sarebbe stato necessario trovare un altro impiego – ha sottolineato il presidente della cooperativa Gli Altri Aurelio Grecomoro –. Ci siamo dunque impegnati a partecipare a bandi su altri servizi, emessi sia dal Comune che dalla Regione, per aprire più strade possibili ai lavoratori all’interno della cooperativa e poterli reimpiegare in altri ambiti. Un lavoro che ha richiesto pazienza e non per tutti è stato facile trovare la giusta mansione perché per alcune sono richieste competenze e titoli di studio specifici, ma alla fine nessuno ha perso il lavoro».

La cooperativa Gli Altri è infatti una realtà che comprende vari servizi, da quelli a privati a quelli agli anziani, da quelli all’infanzia fino all’handicap e all’intercultura. Per altre realtà non sarà però facile poter fare lo stesso e assegnare i dipendenti ad altre mansioni.

È il caso dell’associazione Arci Madiba che, viste le nuove normative che regolano la gestione dell’accoglienza, non ha partecipato agli ultimi bandi della prefettura ed ora non porterà avanti i progetti Cas. «I nostri migranti saranno trasferiti sotto la gestione della Misericordia e dell’associazione Giovani & Comunità – ha spiegato il vicepresidente di Arci Madiba Alberto Zinanni –. E alcuni operatori precedentemente impegnati in questi progetti resteranno senza lavoro. Qualcuno è stato riassegnato ad altri progetti ma per altri quattro non siamo riusciti a trovare un’altra collocazione interna all’associazione».

Una realtà che ha funzionato benissimo quella di Arci Madiba e i numeri lo dimostrano. Tutti i migranti gestiti dall’associazione hanno ricevuto il permesso di soggiorno e hanno trovato lavoro nell’arco di un anno o poco più. «Un tipo di lavoro e di servizio, però, – conclude Zinanni – che con le nuove procedure di gara non è più possibile assicurare». © RIPRODUZIONE RISERVATA