PISTOIA
Trenta persone impegnate in un’esperienza di apprendimento del lavoro di carpenteria o orticoltura, diciassette giovani ragazzi alle prese con un’opportunità di un nuovo inizio che passa attraverso il lavoro. E con un risultato concreto almeno per otto di questi che sono infine riusciti a trovare una collocazione lavorativa stabile. Sono i risultati del progetto "Per Ripartire" attuato dalla cooperativa In Cammino con il finanziamento della Fondazione Caript, Fondazione Un Raggio di Luce e Caritas Diocesana.
Un progetto importante pensato per chi si trova a vivere la detenzione ma soprattutto a ripartire una volta fuori, lavorando sui concetti di impegno e responsabilità, di costanza, fantasia e benessere sociale e personale. "Solo nel comprensorio di Firenze – fa sapere Sauro Gori per la coop In Cammino - sono oltre 700 i giovani e giovanissimi che hanno commesso reati non particolarmente gravi. Il sistema giustizia prevede per questa fascia di persone la ricerca e la proposta di occasioni culturali, lavorative, sociali da loro mai sperimentate. È la cosiddetta ‘messa alla prova’, che consente un’estinzione della pena.
Si tratta di far sperimentare gli aspetti positivi dello studio e del lavoro come fattori di crescita e di responsabilità personale.
Ed è quello che abbiamo cercato di fare offrendo ad alcuni di loro una ambiente lavorativo, un operaio esperto capace di trasmettere delle competenze professionali, un tutor sociale che faccia riflettere su certi comportamenti nella convinzione che ‘fare cose buone insegna a vivere bene’.
In particolare, a tredici persone vicino al fine pena abbiamo proposto di coltivare un appezzamento di terreno per vedere e misurare concretamente che si può crescere, si possono vedere i frutti del proprio lavoro. Abbiamo accompagnato cinque di queste persone verso un lavoro con un’assunzione concreta. Certamente lungo questo percorso non sono mancate cadute e difficoltà, ma proprio da esse possiamo trarre insegnamenti preziosi. E’ fondamentale sottolineare che il nostro progetto è stato possibile grazie al finanziamento di vari enti e organizzazioni che altro non sono che il volto di una città che si sforza di integrare e far crescere tutti i suoi cittadini cercando di non lasciare nessuno indietro".
linda meoni