I consiglieri comunali del gruppo Pescia Cambia, Vittoriano Brizzi, Oreste Giurlani e Celeste Vassallo, hanno presentato una interrogazione al sindaco Riccardo Franchi, relativamente alla questione delle oltre 4500 tonnellate di rifiuti speciali stoccati nell’immobile della ex cartiera Magnani. Una sentenza del Tar della Toscana ha rigettato l’ordinanza sindacale in cui veniva intimato ai tre proprietari dei rifiuti e al proprietario della struttura di presentare un piano dettagliato per liberare dai rifiuti l’area. "Non può che affermarsi la palese illegittimità dell’ordinanza impugnata- afferma il Tar -atteso che il sindaco del Comune di Pescia ha pretermesso, nei confronti della società proprietaria, ogni accertamento in contraddittorio afferente all’imputabilità soggettiva dello stato di abbandono dei rifiuti; per conseguenza non vi è traccia, nella motivazione dell’atto gravato, della ricostruzione dell’eventuale dolo o colpa del soggetto proprietario, elemento indefettibile ai fini della legittima adozione dell’ordinanza ex art. 192 cit. L’atto impugnato, nella parte in cui si rivolge alla Hubigestio S.r.l.s., si appalesa dunque illegittimo sotto il profilo qui considerato".
Il Comune dovrà pagare le spese legali; i tre consiglieri chiedono al sindaco "i motivi per cui prima di fare un’ordinanza sindacale non sia stata fatta un’istruttoria coinvolgendo il proprietario dell’immobile e seguendo quanto prevede la legge; perché non si era costituito parte civile nel procedimento penale per abbandono di rifiuti in area montana situata nel comune; per sapere con quale motivazione ed atto il Comune ha deciso di rimanere contumace nel procedimento avanti al Tar e per quale motivo non sia stata presa in considerazione la possibilità di reperire un percorso alternativo con il ricorrente, che palesemente risultava non coinvolto nell’abbandono dei rifiuti, al fine di evitare la condanna alla spese nel procedimento di giustizia amministrativa; per sapere se il Comune ha fatto il ricorso al Consiglio di Stato e se no quali sono le motivazioni che lo hanno escluso; per conoscere quali siano le progettualità dell’amministrazione per affrontare la situazione che si verificherebbe se i proprietari dei rifiuti non fossero in grado di liberare l’area dai rifiuti e lo smaltimento dovesse toccare al Comune con costi enormi".
Emanuele Cutsodontis