REDAZIONE PISTOIA

Rimborsi per le gite scolastiche "Un pasticcio anche per le agenzie"

Gli operatori in difficoltà per le normative intricate. Anticipi delle famiglie trasformati in voucher per i viaggi del prossimo anno. Ma c’è il nodo degli studenti delle quinte classi. Segreterie degli istituti in tilt

"Come agenzie di viaggio è nostra intenzione essere collaborativi e venire incontro alle famiglie degli studenti che vorrebbero recuperare gli importi versati dalle scuole per la gita. Resta da vedere però con quali modalità sia possibile farlo".

Vogliono esprimere il loro punto di vista, alcuni agenti di viaggio pistoiesi che si occupano di turismo scolastico, riguardo all’intricata vicenda della restituzione dei soldi per i viaggi di istruzione, annullati per decreto a causa dell’emergenza covid19. Perché se è vero che i ragazzi non hanno usufruito della gita, è anche vero che le agenzie hanno comunque sborsato gli anticipi ai fornitori e alle compagnie aeree, esponendosi finanziariamente per centinaia di migliaia di euro.

"Comprendiamo benissimo che molte famiglie in questo momento si trovano in condizioni di necessità e che anche questi soldi possono far comodo- ammettono i portavoce del gruppo - tuttavia il decreto legge del 2 marzo ci ha permesso di emettere entro 30 giorni dei voucher di rimborso". Voucher che serviranno per pagare la gita agli studenti l’anno prossimo, facendo riferimento, anche nel caso di cambiamento di luogo di destinazione, alla stessa agenzia che li aveva emessi. Una soluzione accettabile, sebbene non prenda in considerazione i casi particolari, tipo studenti bocciati o trasferiti che non ritorneranno in gita l’anno prossimo con gli stessi compagni di classe di quest’anno. Il problema sorge inoltre per gli studenti delle classi quinte, che l’anno prossimo dei voucher per pagare la gita non sapranno che farsene. "E’ qui che la normativa ha fatto ulteriore confusione, con la legge del 24 aprile che ha prescritto che per le classi quinte sia previsto il rimborso in 60 giorni in contanti. Ma i nostri voucher sono stati emessi ben prima di quella stessa legge che infatti li legittima (articolo 1 comma 2)".

Una contraddizione tra quello che dice il decreto e la legge, che crea un garbuglio, in mezzo al quale ci sono anche le segreterie scolastiche, costrette, nel caso in cui le scuole abbiano pagato già l’agenzia, a districare la matassa di bollettini, codici iban, nomi di studenti di varie classi. "Molte scuole non hanno versato alle agenzie l’acconto e né tantomeno il saldo per la gita prenotata – ricordano gli agenti di viaggio – in questi casi noi abbiamo perso tutto, perché siamo noi ad anticipare il denaro per le prenotazioni, che tra l’altro secondo una prassi ormai consolidata quasi mai le scuole entro i tempi stabiliti provvedono a saldare, rimborsandoci invece con notevoli ritardi".

Un sassolino che si tolgono dalla scarpa gli agenti di viaggio, portati ad esporsi finanziariamente con le banche all’inizio di ogni anno per avere pacchetti appetibili da offrire alle scuole.

Daniela Gori