
Una panoramica del velario del palazzo comunale, in viale Verdi
Il meraviglioso velario di Galileo Chini, al primo piano del municipio di viale Verdi, rinasce grazie al contributo di 75mila euro della Fondazione Caript che coprirà la metà dei costi sostenuti dall’ente. È senza dubbio una notizia positiva per il patrimonio storico e culturale della città, sempre bisognoso di cure per tutelare l’identità che ha permesso l’ingresso nel patrimonio dell’Unesco.
Il progetto di ristrutturazione del velario, che ha un costo complessivo di 150mila euro, è stato realizzato dagli architetti Marco Maglio e Giulia Nassi, dell’ufficio tecnico comunale. "Progettato da Raffaello Brizzi e Luigi Righetti – si legge sul portale del Comune – venne costruito dove sorgevano le vecchie scuderie granducali. I lavori, iniziati nel 1913, si conclusero nel 1919, con un’interruzione dovuta al primo conflitto mondiale. L’imponente edificio, costruito in stile neorinascimentale, domina in posizione rialzata rispetto al piano stradale. Una triplice arcata si apre sull’atrio, simile a un loggiato, dal quale si entra nel vestibolo: a sinistra si accede al salone dei servizi demografici, a destra il salone gemello, un tempo adibito a ufficio postale, oggi ospita il Moca, il museo di Arte Contemporanea della città".
"Gli sportelli lungo il perimetro delle sale – si legge ancora – sono decorati con vetrate di Galileo Chini. Un monumentale scalone con ringhiere in ferro battuto porta al piano superiore: salendo, un busto in bronzo del Romanelli ricorda Pietro Baragiola, protagonista dello sviluppo urbanistico della città". Nello splendido velario: "Un puttino, incorniciato dalla scritta “L’antico fu il nuovo, e il nuovo antico“, riversa da una cornucopia una profusione di frutti. I decori pittorici distribuiti su dodici lunette e otto pennacchi rappresentano allegoricamente le più importanti attività umane: lavorare, costruire, sapere, prosperare nella pace. Tutti gli uffici sono disposti intorno a due grandi ballatoi, illuminati da raffinati lucernari del Chini con fregi ornamentali e stemma centrale. La sala del consiglio comunale occupa un posto d’onore, con i balconi che si affacciano su viale Verdi. Sul soffitto un affresco di Luigi Arcangeli con L’Apoteosi dell’Italia".
Grazie al contributo della Fondazione Caript, l’intervento progettato dagli architetti Maglio e Nassi, coperto al 50 per cento dal Comune, potrà essere concretizzato.