LINDA MEONI
Cronaca

"Rosamaro", la potenza salvifica dell’arte

Venerdì e sabato al Bolognini l’anteprima del trailer del secondo film di Teatro Elettra: "La violenza è un sasso che rotola velocemente"

Rocco Normanno, «Giuditta e Oloferne» (2006) immagine scelta per presentare «Rosamaro»

Rocco Normanno, «Giuditta e Oloferne» (2006) immagine scelta per presentare «Rosamaro»

Da una parte il presente luminoso, fatto di successi. Dall’altra, sotto il tappeto, un passato che trabocca sofferenza, dolore, violenza. E che ritorna, come sa fare tutto ciò che di non risolto porta con sé ogni esistenza. Ed ecco allora che l’abbandono e la totale anaffettività familiare patiti riemergono, diventando micce per innescare nuove violenze, come in una spirale, accelerando il passo fino a rotolare rovinosamente verso il fondo di un precipizio. Un incipit che racconta un nuovo progetto dal titolo "Rosamaro" a firma Teatro Electra che dopo il successo di "Stabat Mater", il corto ambientato nel carcere di Santa Caterina in Brana, che tanto rumore ha fatto e continua ancora a fare, continua a muoversi mischiando l’arte con il sociale, dedicandosi stavolta al tristemente attuale tema della violenza sulle donne.

La posa della prima pietra di "Rosamaro" avverrà simbolicamente venerdì 11 (ore 21) e sabato 12 aprile (ore 10) al Teatro Mauro Bolognini in due occasioni rivolte rispettivamente a tutto il pubblico e alle sole scuole (in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia).

Particolarità di questo progetto, al momento un film nel pieno della propria costruzione, è la presa in esame totale del fenomeno grazie alle testimonianze video di donne vittime di violenza e alle parole di coloro che quella violenza l’hanno adoperata ai danni delle loro vittime, allo scopo di aprire uno scenario che vada oltre i confini di una storia cinematografica ben raccontata, affiancandosi a una prospettiva neorealistica, avvicinandosi a chi ha vissuto realmente e quotidianamente i tragici fatti che le cronache puntualmente riportano.

A conclusione della riflessione che verrà aperta al Bolognini, Teatro Electra presenterà in anteprima assoluta il trailer di "Rosamaro. La violenza è un sasso che rotola velocemente", regia di Giuseppe Tesi, con Valentina Banci, Désirée Giorgetti, Michael Segàl, Susanna Gannini, Sofia Varricchio e Alessandro Pala.

"Credo che l’input dal quale è nata l’idea per affrontare questo lungo lavoro, oggi soltanto agli albori – spiega il regista Giuseppe Tesi – sia stata la visione, agli Uffizi, del quadro di Artemisia Gentileschi, Giuditta che decapita Oloferne. Da lì il mio approfondire attorno alla storia della pittrice, vittima di abuso.

"La stessa percezione di vago turbamento la rinnovai con la visione dei quadri di Rocco Normanno a una sua mostra. Anche lui aveva dato colore e rabbia alla Giuditta che decapita Oloferne. Dovevo dare ali all’impresa che per me era diventata necessità. Rosamaro – spiega ancora Tesi – ha come protagoniste due ottime attrici chiamate a mettere in luce le sfaccettature dei segni non visibili della violenza, sperimentata sin dall’infanzia, donne con una profonda ferita dell’anima che non permette loro di scegliere l’amore e di emanciparsi completamente, rimanendo vittime di un meccanismo perverso che le porta a innamorarsi puntualmente dell’uomo sbagliato.

"I fatti narrati, verosimili, aprono altre remote finestre e squarci su adolescenze violate e affetti negati. Un film in divenire, al momento solo un clip quale timido pretesto – conclude Tesi – per suscitare curiosità e interesse nei confronti del progetto e affermare con rinnovata fermezza la potenza salvifica dell’arte".

Patrocinano il progetto la Regione Toscana e i Comuni di Pistoia e di Serravalle Pistoiese. "Rosamaro" è realizzato con il contributo di Fondazione Caript attraverso il bando Sviluppo e Cultura 2024 e il sostegno e la partecipazione della Società della Salute Pistoiese, dell’associazione 365GiorniAlFemminile, dell’Arciconfraternita Misericordia di Pistoia, della Fondazione Un Raggio di Luce, di Estra spa, Publiacqua e dell’associazione Centro studi e trattamento agire violento.

linda meoni