REDAZIONE PISTOIA

Rsa, altri 160 posti letto Offerte oltre la domanda "Non si abbattono così i costi per le famiglie"

Il sindacalista Malucchi (Cgil Fp) critica la scarsa programmazione: "Rischiamo lo svuotamento delle strutture attuali a favore delle nuove con conseguenze importanti anche per l’occupazione" .

Rsa, altri 160 posti letto Offerte oltre la domanda "Non si abbattono così i costi per le famiglie"

di Samantha Ferri

"Introdurre 160 posti letto in più nel sistema delle residenze sanitarie assistenziali oltre i 701 già autorizzati tra la zona pistoiese e quella della Valdinievole porterà solo caos: nessun posto di lavoro in più né miglioramenti per gli anziani non autosufficienti o la riduzione dei costi per le famiglie". Sandro Malucchi, segretario generale della Cgil funzione pubblica di Pistoia e Prato, torna a esprimersi sui nuovi posti letto autorizzati con la costruzione di due nuove Rsa a Vicofaro da 80 posti ciascuna. A queste due si andranno ad aggiungere 160 posti letto a Quarrata e altri 120 a Serravalle Pistoiese (in forse anche altri 60 a Masotti), oltre ai 240 in Valdinievole. A investire nelle strutture residenziali per anziani in tutta la Toscana sono i gruppi francesi Lifento Salute e il Gruppo Carron di Treviso.

La Toscana conta quasi un milione di over 65, non è dunque difficile capire perché un mercato così grande e in espansione sia appetibile per grandi gruppi internazionali. Il sindacato tende tuttavia a rimarcare che l’aumento dei posti letto non corrisponde automaticamente a un risparmio per le famiglie che si affidano alle Rsa. L’aumento dell’offerta di ben 160 posti non porterà, di fatto, a una diminuzione dei costi, poiché "sono fissati da regole volte a garantire la qualità del servizio". In particolare a Pistoia i posti disponibili nelle Rsa sono 701: il finanziamento del sistema sanitario regionale per le quote sanitarie è di oltre 10 milioni di euro per una copertura di circa 537 quote sanitarie.

Secondo Malucchi l’arrivo di nuove strutture non porterà ad un aumento delle quote corrisposte dalla Regione e dunque non ci sarà nessun vantaggio, sul fronte dei costi, per le famiglie. "Per ogni anziano non autosufficiente ospite di una Rsa pubblica o convenzionata la Regione Toscana e la Società della salute mettono a disposizione 54 euro. In Toscana gli anziani hanno diritto di scegliere la struttura in cui farsi ospitare – ha specificato Malucchi nei giorni scorsi –. Rischiamo lo svuotamento delle strutture attuali a favore delle nuove con conseguente perdita ingente di posti di lavoro, visto che non esiste alcun obbligo di riassorbimento del personale delle rsa che perdono ospiti". In tutto ciò, secondo la Cgil, "non c’è stata alcuna programmazione".

Il sindacato invoca dunque l’elaborazione di "nuove regole autorizzative per le rsa, volte a valorizzare le imprese locali". "Di fatto – ha concluso il segretario di FP Cgil descrivendo il nuovo quadro che verrebbe così a delinearsi e le sue possibili conseguenze – si distrae il guadagno derivante dalle attività delle Rsa dalle realtà imprenditoriali locali, impoverendole di un finanziamento regionale certo, fisso e ricorrente. Una scelta improvvida per il sistema, per i lavoratori e ininfluente per gli anziani".