REDAZIONE PISTOIA

Sacchi di scarti tessili. Scoperto il giro d’affari. Sequestrati beni e conti

A gestire il traffico tra Pistoia e Firenze, un quarantenne africano, con precedenti. L’uomo avrebbe smaltito cinque tonnellate di rifiuti delle aziende pratesi. Vasta attività della Divisione Anticrimine: "Un duro colpo all’illegalità". .

Sacchi di scarti tessili. Scoperto il giro d’affari. Sequestrati beni e conti

A gestire il traffico tra Pistoia e Firenze, un quarantenne africano, con precedenti. L’uomo avrebbe smaltito cinque tonnellate di rifiuti delle aziende pratesi. Vasta attività della Divisione Anticrimine: "Un duro colpo all’illegalità". .

Scarti tessili pagati a peso d’oro. Un giro d’affari che avrebbe fruttato negli anni centinaia di migliaia di euro. Un fiume di rifiuti che dalle aziende del distretto pratese sarebbe stato sversato nelle piana di Pistoia, ma anche nelle province di Prato e Firenze: ben cinque le tonnellate sequestrate. Un’attività, quella dello smaltimento illecito degli scarti industriali, che sarebbe andata avanti dal 2017. A scoprire il traffico è stata il capillare lavoro della Divisone Anticrimine della Questura di Pistoia. Al centro del traffico di rifiuti ci sarebbe un 40enne di origine africana, residente a Pistoia, già noto alle forze dell’ordine, che si sarebbe servito collaboratori e prestanome per la gestione dei suoi affari, persone che sono state identificate e denunciate. Un’organizzazione che contava anche su un parco mezzi: una ventina, tra furgoni e autoarticolati. Affari che nel tempo avrebbero fruttato un guadagno sproporzionato rispetto a quello dichiarato dall’uomo: migliaia e migliaia di euro, disponibilità di case, beni e conti correnti. Ed è su questo patrimonio, per un valore complessivo di 230mila euro tra beni mobili del immobili, che lo scorso 17 ottobre è scattato un sequestro disposto dal Tribunale di Firenze (Ufficio misure di prevenzione), su proposta del questore di Pistoia, Marco Dalpiaz.

"Si tratta dell’esito di un lavoro complesso di prevenzione per questo tipo di reati sul territorio, che parte da lontano negli anni", come ha spiegato ieri mattina lo stesso questore Marco Dalpiaz, insieme alla dirigente della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile di Pistoia, Veronica Brusteghi. Sotto sequestro sono finiti due fabbricati a Pistoia del valore di circa 115mila euro, 17 autoveicoli del valore approssimativo di 100mila euro, due moto, oltre a 4 rapporti bancari con un saldo attivo complessivo di circa 20 mila euro. Oltre alla confisca dei beni, per l’uomo è scattata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale: su entrambi si pronuncerà il Tribunale di Firenze. Nel caso sia dimostrata la provenienza illecita dei beni, il provvedimento si tradurrà in una confisca antimafia ed i beni saranno restituiti a beneficio della collettività. Già due anni fa, nel 2022, l’uomo era stato denunciato all’autorità giudiziaria per lo smaltimento illecito di rifiuti nella provincia di Pistoia, e per lui era scattata misura di prevenzione dell’avviso orale da parte del Questore di Pistoia. Ma l’uomo non ha mai smesso la sua attività illecita.

"Il lavoro della Divisione Anticrimine è stato duplice – ha spiegato la dirigente Brusteghi – Da una parte è stato ricostruito il curriculum delinquenziale dell’uomo, dall’altra sono stati compiuti accertamenti che hanno evidenziato l’assoluta sproporzione tra redditi dichiarati ed il tenore di vita tenuto da lui e dal suo nucleo familiare, quantificabile in 360mila euro. Auto, case e una disponibilità bancaria, che non potevano essere frutto delle attività lavorative dichiarate".

Gli abbandoni dei sacchi neri contenenti gli scarti tessili avvenivano per lo più di notte, in strade poco illuminate e o secondarie, nelle vie di campagna ma anche nei pressi dei cassonetti. Negli anni, il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti ha prodotto guadagni sempre più importanti. Eppure, le regole e la documentazione necessaria per opeare nel campo sono assai complesse, motivo per cui è importante non abbassare la guardia, come ha spiegato lo stesso questore Marco Dalpiaz.

Martina Vacca