Samantha conquista Shangai. Terza alla finale di "Lady Qipao"

Samantha Rettori della Montagna pistoiese si distingue a Shanghai nella finale mondiale di "Lady Qipao", indossando con eleganza l'abito tradizionale cinese. Un risultato di prestigio che promuove l'integrazione culturale.

Samantha conquista Shangai. Terza alla finale di "Lady Qipao"

Samantha Rettori «Lady Qipao»

La Montagna pistoiese conquista Shangai e lo fa grazie a Samantha Rettori, che con raffinata eleganza ha vinto la selezione che si è svolta a Prato il 20 luglio scorso, conquistando il diritto di disputare la finale nella terra del Dragone. Si è trattato della finale europea di "Lady Qipao". Le concorrenti dovevano indossare l’abito tradizionale cinese realizzato in seta, simbolo di emancipazione, forza, intraprendenza e sicurezza femminile che porta il nome di Qipao. Proprio su questi aspetti la giuria ha votato le ragazze più meritevoli, suddivise in due categorie: una riservata alle ragazze di nazionalità cinese e una per le ragazze europee. Così Samantha si è trovata a disputare la finale mondiale a Shangai, classificandosi al terzo posto. Un risultato di tutto rispetto. Nei tre giorni dedicati all’evento ci sono stati festeggiamenti, foto ufficiali con i più alti rappresentanti delle istituzioni e, gran finale con la sfilata che ha incoronato la nostra concittadina. Bella l’interpretazione del ruolo fornita dalla Rettori che, avendo lavorato per diversi anni a contatto con la comunità cinese, ha ben chiara la definizione del mondo che hanno nella collettività cinese. Una capacità che l’ha portata a raccogliere consensi mondiali. L’intento degli organizzatori, si può dire abbondantemente raggiunto, è di condividere valori e conoscenze del mondo cinese, necessari a una sempre migliore integrazione. Alla selezione ha partecipato Zhou Limiao, direttore dell’Ufficio Consolare di Firenze. "Ringrazio gli organizzatori di questa iniziativa e il Comune di Prato – sottolinea Zhou Limiao dal palco – per questa bella opportunità. Il Qipao simboleggia una parte importante della cultura cinese e ci auguriamo che gli spettatori e le indossatrici sappiano apprezzare il fascino e l’eleganza di questo abito". Andrea Nannini