Saverio Melegari
Cronaca

La tradizione, la fede e l’orgoglio. San Jacopo fa vestire Pistoia a festa

Ieri mattina la processione dei ceri e la Messa solenne. Benedetto il Palio firmato da Anna Nigro

foto LucaCastellani/fotoCastellani

foto LucaCastellani/fotoCastellani

Da giorni ogni angolo è imbandierato con i propri colori tradizionali, i rionali scalpitano nell’attesa di confrontarsi sull’anello di piazza Duomo per la nuova edizione della Giostra e la Chiesa pistoiese si mette l’abito buono per celebrare un momento solenne. Una storia ed un legame indissolubile con i pistoiesi, come lo si è visto nella mattinata di ieri – quando la temperatura atmosferica iniziava a scaldarsi – con la processione dei ceri. Un percorso veloce e snello, senza troppe pause rispetto anche al passato, con la consueta esibizione degli sbandieratori e musici della Compagnia dell’Orso all’inizio di via Roma a fare da preludio all’ingresso in piazza Duomo. Dietro di loro i quattro rioni, nell’ordine di classifica della Giostra 2023 (quindi Cervo Bianco, Drago, Grifone e Leon d’Oro) con tamburini, chiarine, vestiti d’epoca curati con il massimo rispetto e il giusto orgoglio da parte delle sarte e delle volontarie delle porte cittadine che, nella macchina organizzativa del Comitato, si occupano (e preoccupano) di questi aspetti, tutt’altro che secondari.

Una lunga processione, un centinaio di metri circa con in testa il sindaco Alessandro Tomasi accompagnato dall’assessore alle tradizioni Jacopee Alessandro Sabella e i rappresentanti di altri comuni, per rendere omaggio al Patrono di Pistoia con l’ingresso nella Cattedrale di San Zeno, accolti dal vescovo Fausto Tardelli pronto a benedire il «cencio», disegnato con sagace maestria quest’anno dall’artista Anna Nigro, che poi è rimasto custodito per tutta la mattinata all’interno del Duomo. Grande partecipazione, poi, alla Messa solenne con consiglieri regionali, Questore, Prefetto, i sindaci di alcuni comuni limitrofi, il Presidente della Provincia e la presenza anche della neo sindaca di Prato, Ilaria Bugetti. Tanti i turisti che hanno potuto assistere alla processione religiosa curata dalla Diocesi, con la presenza delle parrocchie ed il monito, durante la benedizione solenne, da parte del Vescovo direttamente dal pulpito del Battistero: «A San Jacopo chiediamo forme di lavoro più equo, giusto e sicuro, senza dover più piangere vittime innocenti». Un appello accompagnato da un lungo applauso arrivato, simbolicamente, fino alla fine della Messa solenne in Cattedrale quando ancora una volta Tardelli ha lasciato un segno tangibile alla comunità come quello della consegna del Libro sinodale che entrerà in vigore, coi suoi dettami, dal prossimo primo settembre. Una festa nella festa che lega da sempre questa città fra il sacro e il profano.