Domani, 29 settembre, a mezzogiorno, con una cerimonia al termine della messa, saranno inaugurati i lavori di restauro al loggiato della chiesa di San Michele Arcangelo, a Bottegone. Il cantiere si era aperto nell’agosto del 2023 e si è protratto fino ad aprile scorso. L’opera è finanziata al 50% dalla Fondazione Caript e l’altra metà con donazioni private. La direzione dei lavori era affidata allo "Studio C&D architetti associati" e nello specifico a Emiliano D’Ercole e Laura Ciani, mentre la ditta esecutrice del restauro è stata la "Agostini restauri" di Pierluigi Agostini. Il loggiato risale al 1645, costruito cinque secoli dopo la chiesa, mentre nel diciottesimo secolo, e poi nel 1920, sono stati fatti lavori che hanno cancellato o coperto gran parte degli affreschi. In tutto sono cinque le volte a crociera del soffitto affrescate.
"Un primo restauro risale al 1983 – spiegano gli architetti D’Ercole e Ciani –. In questa fase, però, gli affreschi, oltre alla presenza di strati di polvere, presentavano numerosi distacchi dal telaio sottostante, la superficie pittorica in alcune parti risultava priva di coesione e alcune porzioni presentavano ritiri della tela. Con questa situazione di degrado, pertanto, c’era il rischio concreto di perdere tutto questo patrimonio se non si provvedeva con un intervento risolutivo". Una volta trovati i fondi da parte della parrocchia, e grazie anche al consistente aiuto di donatori, si è arrivati ai ponteggi.
"Dopo una prima fase di consolidamento – aggiungono i due architetti che dirigevano i lavori – è stata effettuata la pulitura della superficie con prodotti specifici non invasivi che hanno permesso di eliminare le impurità che avevano reso opaca la superficie e di ritrovare la tonalità originaria del colore. Tutte le lunette presentano parti neutre cioè prive di colore che, purtroppo, non è stato possibile recuperare. Alcune zone neutre erano deboli e sono state rimosse, altre invece si presentavano completamente annerite, oppure alterate col passare del tempo. Infine è stato eseguito il restauro pittorico che, oltre a integrare le parti mancanti o sbiadite, ha richiesto un notevole impegno soprattutto nelle ricostruzioni dei volti e degli arti dei personaggi senza andare a creare delle alterazioni rispetto all’originale". Adesso che l’intervento è concluso, bisognerà vedere le reazioni future, soprattutto agli agenti atmosferici perché, per la conformazione dei materiali usati, non è escluso che si possano verificare nuovamente dei fenomeni di micro-sollevamento: da qui la necessità, sui dipinti, di dover effettuare un monitoraggio nel tempo. In ogni caso si tratta di un intervento che ha salvato i dipinti che rischiavano di andare perduti. Di questo, e non solo, si parlerà domani, alle 12. La cerimonia coinciderà anche con il taglio del nastro di un nuovo pulmino che è stato donato all’oratorio parrocchiale con il contributo di Fondazione Caript, Fondazione Giorgio Tesi Onlus e altri finanziatori privati. Saverio Melegari