REDAZIONE PISTOIA

Sangue in parrocchia. Accoltellò un ospite. Arrestato il giovane per tentato omicidio

I fatti risalgono al 25 febbraio. La lite scoppiò per futili motivi, poi la fuga . Denunciato anche il ragazzo che è ricoverato a Prato in prognosi riservata. .

Il primo attrito era scoppiato il sabato 22 febbraio. I due erano venuti alle mani e altri ragazzi erano intervenuti per fermarli. Una rissa subito sedata per l’arrivo della polizia nel centro di accoglienza di Vicofaro. Ma le ostilità non si erano mai appianate e la sera del 25 febbraio è bastato poco per accendere la miccia. Così dalle mani, si era arrivati ai coltelli. Un fendente ha raggiunto uno dei due al collo, che per poco non è morto. Il giovane che ha avuto la peggio, 31 anni gambiano, è ancora ricoverato all’ospedale di Prato, in prognosi riservata ed è denunciato per lesioni aggravate. L’altro, 33 anni, nigeriano, è stato arrestato dai carabinieri. La convalida del fermo è arrivata in questi giorni, il gip del Tribunale ha disposto la misura cautelare dell’arresto in carcere.

Il 28 febbraio i carabinieri della Stazione di Pistoia avevano fermato il giovane, sospettato del reato di tentato omicidio. Le indagini, condotte con celerità dai militari dell’Arma e coordinate dal sostituto propcuratore Chiara Contesini, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi. La lite tra i due era scaturita da futili motivi. La discussione sarebbe rapidamente degenerata in una colluttazione: il nigeriano sarebbe stato prima colpito con un coltello, rimanendo ferito ad una spalla, per poi colpire l’altro alla gola. Il giovane gambiano era stato portato in codice rossi al pronto soccorso di Pistoia e in un secondo tempo all’ospedale di Prato. Qui, i sanitari lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico d’urgenza per l’evacuazione di un ematoma formatosi nel collo.

Come chiarito dagli inquirenti, "gli elementi raccolti durante le prime indagini, insieme alla natura delle lesioni riscontrate, hanno delineato un quadro indiziario grave e univoco nei confronti dell’aggressore". È stato poi considerato il concreto pericolo di fuga dell’indagato, che immediatamente dopo l’evento, si era allontanato dalla struttura. A ciò si aggiunge la situazione di precarietà abitativa del soggetto e il contesto in cui si era svolta l’azione, elementi che hanno corroborato il rischio di fuga. Così il 3 marzo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pistoia, in seguito all’interrogatorio di garanzia, ha convalidato il provvedimento disponendo la misura della custodia cautelare in carcere. Il 33enne è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Pistoia a disposizione dell’autorità giudiziaria.