Se si deve guardare il bicchiere mezzo pieno in casa Avis, la bella notizia è che nel 2022 – e quindi di fatto fuori dalla fase più acuta della pandemia – c’è stata una notevole crescita di Under 25 pronti a donare il sangue e, nella fattispecie, più donne che uomini. Il bicchiere mezzo vuoto, invece, è rappresentato dal calo generalizzato della raccolta di Avis, sia in Toscana che nella nostra provincia. Dati che sono stati resi noti, nei giorni scorsi, durante la 52esima Assemblea di Avis Toscana che si è tenuta a Follonica e che lancia segnali preoccupanti in vista anche di quello che potrà essere il 2023.
Nello scorso anno, infatti, in provincia le donazioni sono state 10.327, contro le 11.583 del 2021 (-10,84%). Registrano una crescita record Uzzano (+63,33%) e Serravalle Pistoiese (+20%), ma soffre tutto il resto del territorio. Numeri che si vanno ad incastonare, come detto, dentro la panoramica regionale (-3,9%) caratterizzata da una flessione generale del numero dei donatori in Toscana e diminuisce anche la quota pro-capite. Un contesto che, comunque, vede Avis ancora con rapporti maggioritari in termini di raccolta (52%) mentre il 37% arriva da altre associazioni e l’11% da non associati. Entrando nel dettaglio, detto di Uzzano e Serravalle, tengono Pescia (-3,72%) e Montale (-3,02%), mentre soffrono Pistoia (-12,72%), la Montagna Pistoiese (-12,75%) e Montecatini (-14,93%). Di contro, come detto, le nuove donatrici Under 25 che sono al 55,81%, la soglia più alta di tutta la categoria. Nel complesso, i donatori pistoiesi sono stati 6818, con 4233 maschi e 2585 femmine.
"Nel Pistoiese – commenta il presidente provinciale Avis, Paolo Fabbri – ci sono numeri sotto alle attese. Questo è sempre stato un territorio prolifico per le donazioni: per correggere rapidamente il tiro auspichiamo una maggiore sinergia con tutte le forze in campo. Anche per questo stiamo intraprendendo un dialogo con la Società della Salute Pistoiese, che contiamo di espandere. In ottica futura ci conforta il dato sulle donatrici under 25".
Il dato del capoluogo è sicuramente preoccupante e viene da chiedersi: ma dove sono finiti i tantissimi donatori che vivono a Pistoia? "Sono sempre al loro posto – afferma amaramente il presidente Igli Zannerini – il problema è che se oggi qualcuno viene a chiedere appuntamento glielo possiamo dare solo per il 20 di giugno. Manca il sangue perché mancano infermieri e medici soprattutto nelle fasce di maggior richiesta che sono il sabato e la domenica. Noi lo andiamo dicendo già da un po’ e, qualcuno, magari mi avrà anche preso in antipatia ma non mi interessa: il problema è serio. I nostri donatori ci sono, ma non vengono messi nelle condizioni di poterlo fare. Ritengo che i soldi del Pnrr debbano essere spesi nella sanità, è una priorità assoluta, invece oggi ci ritroviamo ad essere efficienti mentre qualcun altro non lo è". Soddisfazione, invece, per l’incremento dei giovani. "Questa è sicuramente una buona notizia – conclude Zannerini – nel 2022 c’è stato il primo sorpasso delle donne come nuove donatrici ed in tanti vengono in fascia d’età dai 18 ai 25 anni. Solo che, al momento, anche la loro buona volontà viene stoppata da questi problemi".
Saverio Melegari