Sono arrivati di buon mattino per scioperare e per manifestare contro la già annunciata perdita dei propri posti di lavoro. Ieri, davanti allo stabilimento della Panapesca in via Mazzini a Traversagna, nel Comune di Massa e Cozzile, il sindacato Cobas dei "Lavoratori autorganizzati" ha esposto le bandiere e spiegato i motivi di questa iniziativa di lotta. La nota azienda valdinievolina, nella quale sono occupati circa 80 operai, tratta derrate alimentari ittiche e di altro genere.
"Ancora una volta – spiega un sindacalista, che è anche fra i lavoratori licenziati – alla scadenza del contratto di appalto con un consorzio esterno che gestisce il magazzino, sono scattati i licenziamenti. La Panapesca ha quindi proceduto a effettuare assunzioni dirette di una parte di quanti erano impiegati da tale cooperativa, ma sono rimasti esclusi 13 lavoratori, che al momento non hanno più un’occupazione. Abbiamo lavorato per 6 anni con uno stipendio da 960 euro al mese e con un contratto di facchinaggio a 6 euro l’ora. Questo è quanto accade oggi. Chi è stato riassunto ha dovuto firmare un verbale di conciliazione, il cui scopo è quello di chiudere legalmente ogni eventuale pendenza relativa al passato".
A gestire il magazzino, fino a ieri, era un consorzio con sede a Sesto Fiorentino. "Allo stato attuale – riporta la lettera di licenziamento consegnata a mano dal consorzio fiorentino – non esiste possibilità di occuparla in altre posizioni equivalenti o in altre unità produttive. Pertanto abbiamo deciso di risolvere il rapporto di lavoro per licenziamento giustificato da motivo oggettivo: fine appalto".
Marco A. Innocenti