Presidio dei lavoratori a Quarrata. Con le tende e il fuoco: “Avanti a oltranza”. Il sindaco tra gli operai

Romiti: “Sciopero più che dovuto dopo la violenza su chi chiedeva aiuto”. Sudd Cobas: “Una storia che somiglia troppo a quelle già denunciate”

Quarrata (Pistoia), 30 ottobre 2024 – Secondo giorno di sciopero ieri nei tre stabilimenti di Quarrata della Vot International, l’azienda a conduzione cinese dove lunedì un operaio pakistano è stato aggredito, dopo che si era rivolto al sindacato per protestare contro i pesanti orari di lavoro, che secondo quanto riferito dal sindacato Sudd Cobas e da alcuni dipendenti, perlopiù pakistani, vanno dalle 12 alle 14 ore giornaliere. La protesta ieri si è spostata in via Giotto, di fronte a una delle tre fabbriche del gruppo, dove si producono materassi e divani.

Nel piazzale davanti alla fabbrica i manifestanti che partecipano al presidio hanno montato delle tende da campeggio e acceso un fuoco. La protesta – è stato spiegato – andrà avanti a oltranza. Sul posto ieri mattina è arrivato anche il sindaco di Quarrata, Gabriele Romiti.

“Uno sciopero più che dovuto – ha dichiarato il primo cittadino –, l’episodio accaduto lunedì è gravissimo e credo che vada condannato con forza, così come vanno condannati tutti gli episodi di questo genere. Mi sono espresso in tal senso anche in consiglio comunale, perché è impensabile che si vada addirittura a usare la violenza su dei lavoratori che si confrontano con i loro sindacati, raccontando la loro condizione lavorativa, che non è accettabile. Io credo che ci debba essere il diritto al lavoro e il rispetto per chi lavora. Bisogna assolutamente condannare questi episodi – ha sottolineato Romiti – , affinché non ne accadano più. Purtroppo di fatti come questo ne stanno accadendo troppi, credo che sia una vera piaga e per questo vanno combattuti. Le istituzioni devono farlo ed è per questo che io stamani sono qui, per far sentire la vicinanza della città di Quarrata e dell’amministrazione comunale in primo luogo al lavoratore che è stato colpito, ma anche – ha concluso il sindaco – a tutti gli altri a cui viene impedito di raccontare la loro esperienza”.

“Questa è una storia che assomiglia troppo alle tante storie che abbiamo già denunciato e raccontato a Prato, nel distretto tessile – ha affermato Luca Toscano, del sindacato Sudd Cobas – Qui siamo in una fabbrica che produce divani e dietro c’è un colosso che si chiama Mondo Convenienza. Tutti i divani che vengono prodotti vengono poi caricati sui camion e trasportati direttamente ai depositi di Mondo Convenienza di tutta Italia”. A tale proposito Iris Mobili, che fa parte del gruppo Mondo Convenienza, ha diramato ieri una breve nota nella quale spiega di aver “formulato richiesta di chiarimento al proprio fornitore rispetto ai fatti che avrebbero coinvolto la catena di approvvigionamento dello stesso”.

“Allo sciopero – ha aggiunto Toscano – hanno aderito una trentina di lavoratori, alcuni di loro sono senza contratto, altri hanno contratti a tempo determinato. In tutti e tre gli stabilimenti non c’è un lavoratore che abbia un contratto a tempo indeterminato”.

Quasi tutti i lavoratori non parlano italiano, qualcuno però riesce a farsi capire e racconta che se si sente male e non è in grado di svolgere il lavoro, viene subito mandato via dallo stabilimento e perde l’impiego.

 Patrizio Ceccarelli