FRANCESCO STORAI
Cronaca

Primo giorno di screening a Vicofaro. L’indagine sanitaria parte a rilento

S olo 9 si sono sottoposti all’esame. L’Asl: "Altri 40 già eseguiti". Don Biancalani: "Molti erano al lavoro"

I test per la tubercolosi sono iniziati ieri mattina e proseguiranno nei prossimi giorni: al lavoro il personale sanitario dell’Asl, che effettuerà gli esami agli ospiti della struttura che lo vogliano

I test per la tubercolosi sono iniziati ieri mattina e proseguiranno nei prossimi giorni: al lavoro il personale sanitario dell’Asl, che effettuerà gli esami agli ospiti della struttura che lo vogliano

Pistoia, 27 luglio 2023 - Sono iniziati ieri intorno alle otto e mezzo gli screening dell’Asl nella parrocchia di Vicofaro. L’obiettivo è di avere una mappatura completa sullo stato di salute dei circa 125 migranti ospitati da don Massimo Biancalani, con focus particolare su possibili malattie infettive. La partenza, tuttavia, è stata lenta: a metà mattinata erano appena 9 i test, di cui 8 ad ospiti della struttura e uno a un operatore. É lo stesso Don Massimo a spiegare il motivo di così poche analisi effettuate. "La mattina la maggior parte dei ragazzi non si trova a Vicofaro – racconta –, perché quasi tutti sono già usciti a lavorare. L’ho detto alla Asl: se vogliamo fare davvero un lavoro fatto bene occorre effettuare i test su più momenti, intercettando i ragazzi soprattutto la sera, quando rientrano dalla giornata di lavoro".

Gli operatori della Asl hanno fatto il possibile per incoraggiare i ragazzi a sottoporsi alla prima parte del test di Mantoux, necessario a verificare il contagio o meno dal batterio della tubercolosi. Si tratta di un test che viene eseguito dal personale medico iniettando nell’avambraccio, una piccola quantità di tubercolina. Dopo un periodo di 48 ore circa, si procede alla seconda parte del test, ovvero il controllo. A seconda della reazione cutanea riscontrata è possibile capire se il paziente è positivo o negativo. In caso di positività, sono necessari ulteriori analisi del paziente per confermare la reale presenza dell’infezione. Non un test semplice, insomma, che non a caso ha incontrato qualche resistenza da parte di alcuni degli ospiti. "Non dimentichiamoci – sottolinea Don Massimo – che questi ragazzi provengono da molto lontano, da paesi dove le persone malate vengono curate dagli stregoni. Non è facile spiegare loro che il test viene fatto soprattutto per la loro salute e che è estremamente importante. Sarebbe opportuno che le prossime sessioni di test venissero condotte insieme a mediatori culturali o a volontari di cui i ragazzi si fidano. In questo modo ci sarebbe più fiducia verso questi test medici".

Intanto, l’Asl ha fatto sapere che "la lettura dei test è prevista per sabato. In precedenza complessivamente sono stati testati 40 soggetti: 31 ospiti e 9 operatori. Alla lettura si sono presentati 16 ospiti e 7 operatori. 8 ospiti sono risultati positivi. Al momento ha effettuato la radiografia uno solo dei positivi con esito rx peraltro negativo. Stiamo procedendo – chiarisce l’Asl – con i diversi step previsti dallo screening per malattia tubercolare previsti dalla Delibera 677/2014 “Aggiornamento linee di indirizzo per il controllo della tubercolosi” e più precisamente ad intradermorezione di Mantoux (da ripetere a distanza di otto-dieci settimane, se negativa) e successive radiografia del torace e visita specialistica pneumologica, se Mantoux positiva.

L’esito positivo della Mantoux non seguito da Rx non consente di porre alcuna diagnosi. Evidenzia solo che il soggetto è entrato in contatto con il batterio non differenziando tra risposta ad infezione e malattia conclamata, peraltro non sempre contagiosa. È appena il caso di ricordare che, nei paesi di provenienza della maggior parte degli ospiti della comunità, caratterizzati da un’alta endemia per tubercolosi, il riscontro di positività è molto frequente e nella maggior parte dei casi testimonia di una condizione protettiva nei confronti della malattia stessa".