Scuola di Campo Tizzoro. Nostalgia e progetti futuri

I lavori di costruzione della nuova struttura dovrebbero finire per il 2027. Molti però sono gli interrogativi sul numero di studenti che vi confluiranno. .

Scuola di Campo Tizzoro. Nostalgia e progetti futuri

La scuola durante la demolizione

CAMPO TIZZORO

Scuola di Campo Tizzoro demolita: inizia l’attesa per i lavori di costruzione di quella nuova, che dovrebbero concludersi in tempo per l’anno scolastico 2027/28. Sul futuro del fabbricato ci sono punti di vista molto diversi. Poco più di un anno fa sembrava che la proposta avanzata dall’amministrazione comunale, di alloggiarvi la scuola materna facendovi confluire anche i bambini iscritti a Maresca, avesse trovato consenso unanime o quasi. Invece con una lettera del 2 ottobre 2023 l’Istituto Comprensivo informava del parere contrario espresso dal Collegio dei Docenti. L’abbattimento del fabbricato, ha riaperto il dibattito, alla luce però di dati aggiornati al 2024 che evidenziano un calo delle iscrizioni. L’Istituto comprensivo conta attualmente 700 iscritti tra tutte le scuole, di questi 110 alla scuola dell’infanzia e 240 alla primaria: Abetone, Pian degli Ontani, Cutigliano, Piteglio e Campo Tizzoro, in pluriclasse, mentre San Marcello, e Maresca in classe ordinarie. C’è un disegno di legge che, se approvato, porterebbe da 10 a 8 il numero minimo per formare una classe ma questo, come molte altre cose, è ancora solo un auspicio. A indirizzare le scelte, saranno i numeri degli iscritti quando la scuola riaprirà i battenti che, tra due anni potrebbero essere diversi, sia in aumento che in calo. Le critiche che sono fioccate sul Comune guidato da Luca Marmo sono diverse, si va dall’ubicazione del fabbricato, considerato scomodo da raggiungere, i denari da investire potevano servire alle asfaltature, potature e tanto altro, fino all’ex ospedale Pacini, oltre alla sottolineatura della scarsità delle nascite. Non mancano però le voci favorevoli, anche se in numero più contenuto, soprattutto relative alla sicurezza del nuovo fabbricato. C’è anche chi ha deciso di scrivere una lettera per ricordare gli anni passati insieme: "Dove fino a poco tempo fa c’erano le risate di bimbi che giocavano adesso c’è un cumulo di macerie, ti hanno definita "vecchia", non sapendo che la tua "vecchiaia" è fatta di tutti i ricordi di chi è passato dalle tue aule, dei loro sorrisi, delle loro risate dei loro pianti dagli insegnamenti dati e da quelli ricevuti...e quindi ti hanno abbattuta per costruirne una "nuova", ma lascia che ti dica un’ultima cosa: puoi andartene a testa alta, a differenza di chi ha deciso che non eri più adatta a svolgere il tuo compito, perché quello che ci hai dato tu nessun’altro edificio che prenderà il tuo posto lo potrà dare".

Andrea Nannini