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Scuola di Capostrada al collasso Mancano i bimbi della prima L’interrogazione al ministro

Per ora si parla solo di sette nuovi iscritti, un numero troppo basso per formare una classe. Il deputato Pd Furfaro: "Decisione presa senza un confronto". Ma il Provveditorato è bloccato . .

di Michela Monti

Se lo scorso anno erano riusciti a raggiungere un numero tale di iscritti da consentire l’apertura in deroga, quest’anno ci sono poche speranze che la classe prima di Capostrada veda la luce. Secondo quanto trapela, sarebbero meno di dieci gli alunni che hanno presentato regolare iscrizione, un numero troppo basso per consentire la formazione della prima classe rispetto ai 15 voluti dalla normativa. E come lo scorso anno non mancano polemiche e proteste all’indirizzo dell’ufficio scolastico provinciale. Centinaia le firme arrivate in via Mabellini dei genitori del comprensivo Cino da Pistoia. Un appello per consentire alla prima di Capostrada di vedere la luce nonostante i pochi iscritti.

Il Provveditorato ha comunque le mani legate, impossibile formare una classe con pochi bambini in una zona servita a poca distanza da altre scuole primarie. In queste ore, come avvenne lo scorso anno, anche la politica sta facendo i suoi passi. Marco Furfaro, deputato pistoiese del Partito Democratico (in lizza si vocifera per diventare il vicesegretario di Elly Schlein, ndr) e capogruppo in commissione affari sociali, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’istruzione Valditara per consentire alla prima classe di Capostrada di essere aperta a settembre.

"Ad inizio anno scolastico i genitori della Scuola Primaria Gello San Giorgio Capostrada hanno ricevuto notifica dalla segreteria dell’istituto che la prima classe, per decisione dell’Ufficio Scolastico di Pistoia, non sarebbe stata formata per difetto nel numero minimo di iscritti – scrive nella nota Furfaro – . Una decisione presa senza un preventivo confronto che avrebbe consentito di individuare le problematiche e di immaginare le soluzioni idonee a garantire la continuità del servizio scolastico per la comunità. Una scelta che se diventasse definitiva potrebbe causare di fatto la possibile soppressione della stessa realtà scolastica. Un rischio da scongiurare perché sarebbe un’enorme perdita per l’intera comunità della periferia nord ovest della città in aperto contrasto con gli attuali obiettivi di decongestione del centro cittadino dal traffico veicolare e di rivitalizzazione delle realtà periferiche". "Per questi motivi – continua Furfaro – ho presentato un’interrogazione al ministro Valditara per sapere se è a conoscenza della situazione e quali azioni intenda adottare al fine di rivedere la decisione di sopprimere la classe prima della Scuola Primaria Gello San Giorgio Capostrada. Una scelta che avrebbe come bussola il buon senso e che consentirebbe a tutta la comunità di avere non solo continuità nell’offerta didattica ma soprattutto un presidio sociale di prossimità forte per l’intero territorio".

Lo scorso anno solo a giugno i genitori di Capostrada avevano ottenuto il via libera alla prima classe per lo scorso settembre. Miracolosamente, gli iscritti raggiunsero un numero sufficiente per far partire il nuovo ciclo di istruzione. Quest’anno, secondo quanto trapela dagli uffici di via Mabellini sarebbe difficile raggiungere questo traguardo: si parla di sette bambini al momento, un numero troppo basso per dare il via alle lezioni.