REDAZIONE PISTOIA

Scuola, stop accorpamenti. La Regione ricorre al Tar. La mappa in Valdinievole

Interessati i comprensivi di Larciano e Lamporecchio, Buggiano con il Don Milani. Sul piatto anche il futuro dell’Anzillotti con il Lorenzini. "Numeri da rivedere".

L’ingresso dell’istituto tecnico agrario Anzillotti di Pescia che dovrebbe unirsi al liceo classico

L’ingresso dell’istituto tecnico agrario Anzillotti di Pescia che dovrebbe unirsi al liceo classico

Tanto tuonò che piovve sulla questione degli accorpamenti scolastici. Il ping pong tra la giunta regionale e il ministero dell’istruzione si è concluso con un ricorso da parte della giunta toscana contro il governo della Meloni. E, intanto, il governo guidato da Eugenio Giani ha sospeso i 14 accorpamenti (tre dei quali in Valdinievole) in attesa che vengano rivisti i numeri. Il fatto è che la stima della popolazione scolastica toscana utilizzata come parametro per la determinazione, nel decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, del contingente organico di dirigenti scolastici e diretrrici/direttori dei servizi generali e amministrativi risulterebbe inferiore rispetto al dato effettivo comunicato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana riferito a novembre 2024 pertanto gli accorpamenti previsti in tale decreto risultano basati su conteggi errati. Insomma, tutto da resettare. La decisione è stata presa dalla squadra di Giani nell’ultima seduta del 23 dicembre. Gli accorpamenti in Valdinievole riguardano i comprensivi di Larciano e Lamporecchio, quello di Buggiano con il Don Milani di Ponte-Chiesina e infine il più dibattuto, quello tra l’agrario Anzillotti e il liceo Lorenzini di Pescia. Anche se malumori ci sono, come noto, anche a Larciano e Lamporecchio. Come spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessore Alessandra Nardini "Il Ministero dell’Istruzione non ha proceduto all’aggiornamento annuale, mantenendo validi i contingenti di organico di dirigenti scolastici e direttrici/direttori dei servizi generali e amministrativi di tutte le Regioni fissato con il decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023. Abbiamo deciso di ricorrere al Tar. I dati definitivi di novembre 2024 hanno, a nostro avviso, confermato definitivamente che stabilire un numero di accorpamenti pari a 14 avrebbe determinato una ingiustificata riduzione del personale dirigente e non dirigente, una riduzione inoltre non conforme alla popolazione scolastica effettiva toscana, con i conseguenti disagi per il personale, le famiglie e più in generale per le studentesse e gli studenti". Poi aggiungono: "Abbiamo contrastato fin da subito questa politica dei tagli alla scuola messa in atto Governo che ha ricadute negative sia didattiche che occupazionali. Abbiamo espresso la nostra convinta contrarietà in tutti passaggi in Conferenza delle Regioni, e lo abbiamo fatto anche presentando subito ricorso alla Corte Costituzionale e al TAR, senza però l’esito sperato. Sulla scuola si dovrebbe investire, non certo tagliare". Giani e Nardini confidano "che almeno questa volta il Tar riconosca l’illegittimità del comportamento del Ministero e la necessità di rivedere tutta questa riforma sulla organizzazione della rete scolastica".

Giovanna La Porta